La Medicina Narrativa e la Terapia Antalgica: dal dolore al "mio" dolore. Un nuovo approccio assistenziale per una valutazione del dolore completa e personalizzata
L'algologia: il dolore e la sua valutazione
Il dolore è definito dall'International Association for the Study of Pain (IASP) come “un'esperienza sensoriale ed emotiva sgradevole, associata a danno tessutale reale o potenziale, o descritta in termini di tale danno”.
Ciò va distinto dal concetto di nocicezione che l'IASP definisce come “l'attività inconscia indotta da uno stimolo dannoso applicato ai recettori sensoriali”. Il dolore può essere classificato come dolore rapido o lento.
Uno stimolo doloroso causa una sensazione “acuta”, netta e localizzata (dolore rapido) seguita da una sensazione sorda, intensa, diffusa e spiacevole (dolore lento o tardivo). I dati sperimentali suggeriscono che il dolore rapido è dovuto all'attività delle fibre dolorifiche Aδ, mentre il dolore lento è dovuto all'attività delle fibre C. Il dolore è classificato spesso come dolore fisiologico o acuto e dolore patologico o cronico, che comprende il dolore infiammatorio e il dolore neuropatico. Il dolore acuto ha tipicamente un'insorgenza improvvisa e diminuisce durante il processo di guarigione. Il dolore acuto può essere considerato un “dolore buono” in quanto serve come un importante meccanismo di protezione.
Il dolore cronico può essere considerato un “dolore cattivo” perché persiste a lungo dopo la guarigione da una lesione e spesso è refrattario ai farmaci analgesici comuni, compresi gli antinfiammatori non steroidei (FANS) e gli oppiacei. Il dolore cronico può essere causato da una lesione del nervo (dolore neuropatico). Il dolore è accompagnato spesso da iperalgesia ed allodinia. L'iperalgesia è una risposta esagerata ad uno stimolo nocivo, mentre l'allodinia è una sensazione di dolore in risposta ad uno stimolo innocuo.
La differenza principale tra sensibilità superficiale e profonda sta nella natura diversa del dolore provocato dagli stimoli nocivi. Questo è probabilmente causato da una carenza relativa di fibre Aδ nelle strutture profonde, cosicché il dolore rapido ed acuto è scarso. Inoltre, il dolore profondo e quello viscerale sono poco localizzati, provocano nausea e sono spesso associati a sudorazione ed a variazioni della pressione arteriosa.
Gli studi eseguiti con la tomografia ad emissione di positroni (PET) e con la risonanza magnetica funzionale (fMRI) hanno contribuito alla distinzione di due componenti delle vie del dolore: la via responsabile dell'aspetto discriminativo del dolore, detta anche fascio neospinotalamico; e la via che media la componente motivazionaleaffettiva del dolore, chiamata fascio paleospinotalamico.
Ciò lascia ben intendere come il dolore sia frutto di innumerevoli interazioni sia di natura biologica e fisiologica, sia di natura ambientale, culturale e psichica. Il dolore, infatti, col progredire delle ricerche scientifiche, è stato definito come una vera e propria emozione, al fine di sottolineare l'importanza della sua componente soggettiva, quella, cioè, in cui v'è la mediazione del sistema limbico, il quale arricchisce la sensazione algogena con informazioni già presenti, derivanti dal vissuto e dal bagaglio emozionale del soggetto.
L'aspetto fisiologico e psicologico del dolore non rappresentano due filoni diversi intenti a spiegare il medesimo effetto, ma piuttosto essi rappresentano i due lati della stessa medaglia. Questa visione può risultare utile ai fini terapeutici, in modo da poter trattare il dolore come altre patologie conosciute come “emotion disorders”.
A questo punto, risulta utile distinguere e differenziare i concetti di «dolore psichico» e «dolore psicogeno». Abitualmente, quando non si riscontra una causa organica del dolore, si è portati a dire che questo sia psichico. Ma spesso, si tende a confondere e a generalizzare questo aggettivo, rendendolo privo di significato o deprivandolo, comunque, del suo reale senso. Il dolore psichico è considerato come un'emorragia affettiva, una conseguenza della rottura di un vincolo amoroso.
Quest'ultimo può essere di quattro tipologie: amore per l'essere amato, amore per il corpo, amore per la propria immagine e amore per lo stesso vincolo amoroso. Per ciò che concerne il dolore psicogeno, esso non è localizzato; è un dolore corporale la cui origine organica, però, non è identificabile. Il dolore psichico non è corporale, mentre il dolore psicogeno lo è, sebbene la sua causa originaria sia psichica. In generale, l'origine psichica del dolore psicogeno è legata ad un conflitto interiore, passato, antico, che trova espressione e si manifesta con un dolore localizzato nel corpo. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
La Medicina Narrativa e la Terapia Antalgica: dal dolore al "mio" dolore. Un nuovo approccio assistenziale per una valutazione del dolore completa e personalizzata
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Arianna Caputo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Infermieristica |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Anna Maria Iannicelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 146 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi