Innovare la didattica con la classe capovolta. La Exilliteratur in Anna Seghers e Fred Wander come modello operativo di letteratura tedesca.
L' "umanistica digitale" e la letteratura 2.0
L'evolversi delle nuove tecnologie ha rivoluzionato profondamente la società, al punto tale che anche il sapere stesso si è ridimensionato in tutti gli ambiti.
A livello letterario, la rivoluzione digitale ha portato gradualmente al costituirsi di una branca di studi interdisciplinari che prende il nome di "umanistica digitale". In primo luogo, essa offre ai ricercatori nuovi strumenti di analisi e archiviazione di dati. In effetti, il cosiddetto "patrimonio culturale digitale" oggi può contare su un elevato numero di risorse digitalizzate, tra cui testi a stampa, manoscritti, fotografie, oggetti d'arte e di architettura, e così via. Tali oggetti digitali sono disponibili all'interno di archivi aperti, dove possono essere condivisi dai singoli utenti rispettando alcune norme; nelle biblioteche digitali, come la Biblioteca Digitale Italiana, "un aggregatore di repository digitali sparsi sul territorio italiano appartenenti a biblioteche di varia provenienza e specializzazione"; o su reti peer to peer (P2P), che consentono il trasferimento di file audio, testo o immagine direttamente tra gli utenti, senza alcuna intermediazione. Tali repertori di dati permettono, a livello letterario, la realizzazione di efficaci strumenti per l'analisi linguistica dei testi grazie alle funzioni dei linguaggi di marcatura, in grado di recuperare ed estrapolare in modo mirato le informazioni (Information Retrieval, IR).
In secondo luogo, l'umanistica digitale pone anche nuovi interrogativi teorici riguardo al cambiamento del rapporto tra testo, autore e lettore, che vede come perno il fenomeno dell'ipertestualità. Con questo termine si identifica la possibilità di leggere un documento in maniera non lineare. I testi digitali, infatti, possono essere ipertesti, ovvero possono contenere rimandi ad altri documenti, lasciando al lettore la scelta del proprio centro di indagine e di esperienza di lettura. L'ipertestualità prende le mosse dalla letteratura combinatoria sperimentata dal gruppo francese OULIPO ("Ouvroir de littérature potentielle" tradotto «Opificio di letteratura potenziale») negli anni Sessanta. L'intento era quello di "esplorare le potenzialità creative delle regole o 'costrizioni' (contraintes) formali e strutturali in letteratura, sia attraverso lo studio di testi già esistenti sia proponendo nuovi modelli operativi".
Tra i membri dell'OULIPO spicca il romanziere Italo Calvino, impegnato nella scrittura di iper-romanzi, opere narrative che intrecciano varie storie dando vita a una molteplicità di narrazioni. Nell' iper-romanzo del 1973 Il castello dei destini incrociati, Calvino esalta l'aspetto della perdita di centralità dell'autore, ridotto a una "macchina narrativa", rispetto al lettore, avente un ruolo attivo nella costruzione del racconto, anticipando di fatto il concetto di ipertestualità moderna.
Quest'ultima ha modificato nettamente le abitudini di lettura e scrittura, portando con sé inevitabili conseguenze quali:
• Una nuova interattività tra il lettore e l'opera;
• Una lettura non lineare e orizzontale, caratterizzata dall'immediatezza, dalla sintesi e dalla frammentarietà dei risultati;
• Una scrittura come combinazione di blocchi di testo;
• Una sostanziale apertura dell'opera.
Insomma, il lettore moderno, come lo definisce Riva, acquisisce il ruolo del "commentautore" che crea, modifica e discute contenuti condividendo le proprie riflessioni con gli altri, spesso all'interno di forum appositi.
Come sottolinea il filologo Rico, tutti questi cambiamenti non possono non influenzare anche le scelte didattiche, pertanto l'insegnamento della letteratura nelle scuole dovrebbe avvicinarsi all'esperienza di lettura quotidiana, favorendo le connessioni tra un testo ed altri testi, ambiti del sapere ed esperienze di vita. Solo così si esplorerebbero le potenzialità della letteratura come valore personale e significativo per gli alunni.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Innovare la didattica con la classe capovolta. La Exilliteratur in Anna Seghers e Fred Wander come modello operativo di letteratura tedesca.
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Informazioni tesi
Autore: | Arianna Onofri |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere Moderne |
Corso: | Lingue e letterature moderne euroamericane |
Relatore: | Silvia Ulrich |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 94 |
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