Neostregoneria nell'orizzonte dei nuovi movimenti pagani. il caso della Wicca

Riassumendo brevemente ciò che è stato esplicitato all’interno del primo capitolo,l’attribuzione di un’origine divina nell’uomo risiedente nell’anima, s’inserì nella civiltà europea, intorno al IV sec. a.C. I culti misterici rispondevano all’esigenza di una spiritualità individualistica che prometteva la beatitudine terrena e ultraterrena all’interno del ciclo vita-morte-rinascita,in analogia con i cicli della natura e con i concetti dell’io occulto in unione con il tutto.
L’esperienza sconvolgente prodotta da sesso, dolore, umiliazione, droghe, aveva l’effetto di scuotere le fondamenta della personalità e prepararla ad accettare una nuova identità. Sotto il profilo morale la reincarnazione offriva una soluzione più soddisfacente dell’ereditarietà della colpa o il castigo nell’aldilà che non spiegava perché gli dèi accettassero l’esistenza del dolore. Per i principi della reincarnazione non esistono anime innocenti; queste, troveranno liberazione divina solo dopo il ciclo di rinascite sul metro del tempo cosmico. L’astrologia del II secolo, percepiva lo sviluppo della teoria delle forze immanenti in animali, piante e pietre. Questo tipo di sistema era collegato sia alla medicina magica che all’alchimia. Ogni pianeta aveva, in analogia simpatetica, il suo rappresentante nel regno animale, vegetale e minerale. Il mondo interpretato come unità magica, attrasse anche gli Stoici che concepivano il cosmo come un organismo vivente. Il Pitagorismo legato alla magia greco-egizia e al Neo-platonismo, mantenevano procedimenti molto simili alla magia volgare che dal paganesimo, ai maghi medievali si diffuse fino alle forme di esoterismo e spiritismo moderno. La riscoperta di spiritualità orientali e antiche, di moda nel periodo vittoriano, portò questi principi a nuove diffusioni e rielaborazioni. Molti rituali dei nuovi movimenti pagani ricalcano infatti, lo stile dell’occultismo Vittoriano.