La finanza etica: il mercato italiano
L’investimento etico
L’investimento etico o investimento socialmente responsabile, anche detto “socially responsible investment” negli Stati Uniti o “ethical investment” nel Regno Unito, consiste nella selezione e nella gestione degli investimenti (azioni, obbligazioni, prestiti) condizionate da criteri etici. Dal momento che l’aggettivo “etico” fa intendere che tutti gli altri investimenti non siano etici, nel linguaggio corrente si usa anche l’espressione “investimenti con finalità sociali” (Ifs) che evita di connotare negativamente tutti gli altri.
La politica di investimento di un intermediario finanziario etico può essere positiva o negativa: la prima consiste nella scelta di investire in attività ritenute socialmente o eticamente meritevoli di finanziamento, la seconda nella scelta di non investire in attività contrarie a determinati criteri etici e sociali. La politica positiva è naturalmente più restrittiva di quella negativa e più complessa da attuare, e ha conseguenze economiche e operative diverse, cioè ha implicazioni di rischio, di rendimento e di organizzazione più onerose rispetto a quella negativa. Ma nella realtà, spesso, si utilizzano criteri misti.
Secondo la classificazione dell’inglese EIRIS (Ethical Investment Research Service), i criteri di scelta della politica positiva sono: tutela dell’ambiente e riciclo dei rifiuti; progetti per il terzo mondo; assistenza agli anziani; assistenza sanitaria; progetti contro l’inquinamento; imprese che impiegano capitale umano in gran quantità e adottano buoni standard di gestione dello stesso; imprese attente alla qualità dei prodotti, salute e sicurezza, educazione e formazione professionale, tempo libero e divertimenti. Invece i criteri della politica negativa sono: paesi che non rispettano i diritti civili; settori delle armi, dell’alcool, del gioco d’azzardo, del tabacco, della pornografia, della pellicceria, dell’energia nucleare, dei pesticidi, delle produzioni che mettono a rischio la barriera di ozono e le foreste tropicali; industrie che fanno uso di cavie animali (cosmetica e farmaceutica).
L’offerta di investimento etico è rivolta a quegli investitori, privati e istituzionali, particolarmente attenti a tematiche ambientali e sociali, detti appunto investitori socialmente responsabili (socially responsible investors).
Alcune indagini mostrano che l’investitore etico è mediamente più giovane (una ricollocazione importante degli investimenti a favore degli Ifs avviene spesso nei passaggi generazionali di ricchezza in relazione alle successioni ereditarie) e più istruito rispetto all’investitore tradizionale, di solito ha uno stile di vita complessivamente orientato all’attenzione per i problemi etici, è moderatamente avverso al rischio ed è sensibile più ai criteri negativi che a quelli positivi.
Può sorprendere il fatto che l’investitore eticamente orientato si dichiara interessato agli Ifs anche qualora il rendimento dei loro titoli non sia in linea con quello degli investimenti tradizionali. I moventi che inducono a una simile scelta gli investitori sono vari (politici, ambientalisti, religiosi), ma da un punto di vista sociologico la decisione di effettuare un investimento etico può essere spiegata attraverso il cosiddetto “paradigma di Etzioni” il quale identifica l’approccio che determina l’agire umano nel principio della codeterminazione: l’uomo non agisce solo in base al proprio utile, le persone non cercano di massimizzare la propria utilità materiale ma prima di tutto quella morale e quella del piacere, e le decisioni quindi non hanno una natura esclusivamente razionale ma anche e soprattutto etica e valoriale. Ciò spiegherebbe perché alcuni investitori siano disposti a rinunciare a tutta o a parte della remunerazione del proprio risparmio, a patto che esso venga investito in attività di utilità sociale e la trasparenza dell’intermediario consenta di verificare l’effettività della destinazione. [...]
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La finanza etica: il mercato italiano
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Zubbo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economiche |
Relatore: | Mariantonietta Intonti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 118 |
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