La competenza territoriale come regolata dal nuovo codice del processo amministrativo: criterio ordinario ed eventuali deroghe
L’informativa prefettizia antimafia
Il secondo “momento” della sentenza in esame, di cui la massima non poteva non tenerne conto, è quello che attiene all’istituto dell’informativa antimafia; la massima, infatti, stabilisce: “L'informativa prefettizia antimafia non costituisce atto avente portata generale né ha efficacia sull'intero territorio nazionale, bensì opera in seno al singolo rapporto cui afferisce e, pertanto, spiega i suoi effetti "diretti" nell'esclusivo ambito della circoscrizione territoriale ove quest’ultimo sia costituito e si svolge”.
L’informativa prefettizia antimafia è il provvedimento adottato dalla prefettura U.t.g. periferica, competente per territorio, essa costituisce una misura preventiva volta a colpire l'azione della criminalità organizzata impedendole di avere rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione. L' informativa è una misura a carattere preventivo, la quale prescinde dall'accertamento di singole responsabilità penali nei confronti dei soggetti che, nell’esercizio di attività imprenditoriali, hanno rapporti con la pubblica amministrazione e si fonda sugli accertamenti compiuti dai diversi organi di polizia valutati, per la loro rilevanza, dal Prefetto territorialmente competente; la valutazione da cui essa scaturisce, è pertanto espressione di ampia discrezionalità che può essere assoggettata al sindacato del giudice amministrativo solo sotto il profilo della sua logicità, in relazione, alla rilevanza dei fatti accertati; e che, essendo il potere esercitato espressione della logica di anticipazione della soglia di difesa sociale, finalizzata ad assicurare una tutela avanzata nel campo del contrasto alle attività della criminalità organizzata.
La misura informativa prefettizia, come chiarisce il C.d.S ( sent. n.254/2012 sez. III) non deve necessariamente collegarsi ad accertamenti in sede penale di carattere definitivo e certi sull'esistenza della contiguità dell’impresa con organizzazione malavitose, e quindi del condizionamento in atto dell'attività di impresa, ma può essere sorretta da elementi sintomatici e indiziari da cui emergano sufficienti elementi del pericolo che possa verificarsi il tentativo di ingerenza nell’attività imprenditoriale della criminalità organizzata. Per quello che concerne la sentenza in commento e oggetto del presente lavoro essa i interessa, nei limiti, del suo contenuto e in particolare sulla localizzazione degli effetti che essa spiega.
Il punto l’ordinanza n.33 del 2012 ha precisato: “L’informativa antimafia emessa dal Prefetto non è atto avente portata generale né ha efficacia sull’intero territorio nazionale, bensì opera in seno al singolo rapporto cui afferisce e, pertanto, spiega i suoi effetti “diretti” nell’esclusivo ambito della circoscrizione territoriale ove quest’ultimo è costituito e si svolge”.
Il secondo punto della massima non fa altro che ribadire la natura dell’informativa antimafia e una volta statuitene la portata territorialmente limitativa, sebbene emessa da un autorità avente un collegamento con l’autorità statale. Infatti, la prefettura è si organo dello stato ma la stessa organizzazione territoriale, effettuata in base alle circoscrizioni, è segnale di un’esigenza di semplificazione che è stata poi il motivo della revisione della disciplina.
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La competenza territoriale come regolata dal nuovo codice del processo amministrativo: criterio ordinario ed eventuali deroghe
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Informazioni tesi
Autore: | Rosalia Manuela Longobardi |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Scuola per le Professioni Legali |
Anno: | 2013 |
Docente/Relatore: | Maurizio Asprone |
Istituito da: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 46 |
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