Il canone letterario del Novecento italiano
L’influenza dell’ avanguardia (Fausto Curi)
Alle posizioni di qualche rilievo nella discussione italiana va aggiunta quella di Fausto Curi, il quale sostiene che la difficoltà a creare un canone novecentesco può essere dovuta all'azione dell'avanguardia, le cui intenzioni erano di produrre, per l'appunto, un anticanone. Contini, nella sua Letteratura dell’Italia unita del 1968, ne aveva già suggerito uno su base linguistico-stilistica, una «linea espressionistica di 'comici' e di 'comici' acconci alla partita doppia», che parte da Cielo d'Alcamo e Rustico Filippi, ha Dante al proprio vertice e arriva fino a Gadda.
L'anticanone dell'avanguardia novecentesca poggia invece su un antagonismo di tipo ideologico-stilistico. Gli 'avanguardisti' tendono a sovvertire il canone perché sono persuasi che «soltanto con la violenza esercitata sul codice linguistico e formale possano imporre una omologazione della loro scrittura». Lo scrittore d'avanguardia è un «fabbricante di allegorie». L'anticanone da lui promosso diventa un'allegoria dell'impossibile rivoluzione strutturale, ed è, quindi, un atto di rivolta, un paradigma dell'utopia, ossia un modello del possibile-impossibile. La volontà anticanonica scatena un processo che porta a un grado estremo di tensione il possibile linguistico, per testimoniare che a quel processo si affida in quel momento ogni speranza di cambiamento in letteratura. Curi richiama a queste affermazioni sull'avanguardia, la definizione che ne dava Sanguineti, per il quale
l'avanguardia è il fenomeno in cui più caratteristicamente è destinata a esprimersi la verità del fatto estetico come fenomeno sociale e nell'atto stesso in cui si genera sul terreno estetico, mette in causa, immediatamente, la struttura tutta dei rapporti sociali.
L'avanguardia, prosegue Curi, sembra essere in possesso di una libertà distruttiva che la svincola da ogni intento precettivo e normativo. Tuttavia, avviene poi che più ci si allontani dall'avanguardia storica di inizio secolo (Futurismo) e ci si avvicini alla nuova avanguardia, la riflessione teorica tende a perdere il carattere imperativo.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il canone letterario del Novecento italiano
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Ortis |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Udine |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Renzo Rabboni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 76 |
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