Populismo e democrazia: ricognizione di un nesso problematico
L’infinito dibattito sulla democrazia
Quando si parla, in riferimento alla salute della democrazia, di un diffuso malessere popolare nei confronti del malfunzionamento dei sistemi democratici e, più in generale, nei confronti della politica, non si vuole di certo, è bene precisare, professare un’effettiva e irreversibile crisi democratica.
L’aumento di tale malessere, che ha contribuito allo sviluppo di un comune sentimento di apatia politica e al corrispettivo incremento dei tassi d’astensione alle urne rappresenta piuttosto un segnale d’allarme che dimostra un evidente disinteresse da parte dei cittadini nei confronti della politica e che, se sottovalutato, potrebbe condurre le democrazie europee ad una pericolosa deriva populista. Il fenomeno dell’astensionismo, infatti, non rappresenta il principale indicatore della crisi della democrazia, e il calo della partecipazione politica non mette certo in dubbio la stabilitą democratica.
Al contrario, per certi aspetti l’apatia politica può addirittura essere considerata come un segno di salute di un sistema democratico, se frutto prevalentemente d’indifferenza da parte dei cittadini, come accade, per fare un esempio, negli Stati Uniti, uno dei sistemi democratici (almeno in apparenza) più efficienti. D’altra parte, secondo il pensiero di Dahrendorf, una certa apatia può essere causata anche da un’eccessiva partecipazione, da parte di quello che egli definisce ‘il cittadino totale’, che porta alla sazietą della politica (Bobbio 1984).
Abbiamo dunque visto come il malessere popolare che si manifesta in apatia non rappresenti, da solo, una seria minaccia per la sopravvivenza della democrazia; tuttavia, tale fenomeno non deve neppure essere frettolosamente sottovalutato. Esso, infatti, indica una reale distanza che si è venuta a creare tra le masse popolari e il mondo politico, e conferma un’insoddisfazione dei governati nei confronti dei governanti, insoddisfazione che può spingere alla ricerca di nuove offerte politiche in grado di interpretare e intercettare significativamente il malessere. Ed è qui, come abbiamo anzidetto, che può rintracciarsi la più seria minaccia per le democrazie contemporanee: nella diffusione e affermazione, cioè, di nuovi partiti populisti.
Lo studio e l’analisi del malessere popolare e dell’astensionismo rimangono dunque importanti per meglio comprendere la nascita, la diffusione e l’eventuale rischio di una affermazione del populismo in un sistema democratico. Tuttavia, per il momento, la deriva populista rimane solamente un rischio: a parte qualche eccezione, come per esempio in Italia, Olanda, Danimarca e Svezia, è stato finora raro assistere alla definita instaurazione di un governo radicalmente populista.
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Populismo e democrazia: ricognizione di un nesso problematico
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Informazioni tesi
Autore: | Giorgio Mazzucchelli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | UKE - Università Kore di Enna |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Giancarlo Minaldi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 99 |
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