L'arteterapia

L’esperta di psicologia dell'apprendimento, Daniela Lucangeli, afferma quanto siano importanti le emozioni vissute durante il processo di apprendimento. Il cervello, difatti, oltre all’informazione assimila l’emozione con la quale quell’informazione è stata appresa. Così facendo se si apprende attraverso un’emozione positiva si ricorderà meglio e più facilmente quell’informazione. Detto questo è facile capire come l’arte possa essere il miglior veicolo nel processo di insegnamento-apprendimento in quanto, svolgerà un doppio ruolo: da una parte rilasciando endorfine, contribuirà al benessere emotivo dell’alunno diventando uno strumento terapeutico, dall’altra contribuirà allo sviluppo delle competenze scolastiche diventando anche strumento didattico.⁵⁹ Le pratiche artistiche basate su questo binomio psiche-creatività all’interno della scuola permettono una vastità di scelte metodologiche le quali, basandosi sulle potenzialità dell’alunno, diventano uno strumento di supporto. Nella scuola, difatti, si vivono quelle fasi dell’adolescenza che portano alle trasformazioni del soggetto che cerca di integrare «il bisogno di mantenere la sua identità, acquisita nell’infanzia e di rielaborarla affettivamente e cognitivamente in base alle profonde e spesso improvvise trasformazioni in atto»⁶⁰. L’arteterapia, in tal senso, viene presa come strumento unificante dell’esperienza e come formalizzazione di essa diventando uno strumento di supporto che accompagna questo processo di scoperta interiore.⁶¹ Il contatto con i materiali che usiamo per disegnare, colorare e dipingere permettono di acquisire quello che lo psicologo Eugene Gendlin definisce “significato sentito” ossia arrivare alla consapevolezza attraverso l’esperienza⁶². Gli aspetti tattili dell’arte e lo svolgere un lavoro artistico, oltre ad essere attività psicomotorie, influiscono sulla risposta fisiologica incidono sull’ansia, sull’umore e sullo stress. Più nello specifico lo psicologo sostiene: «Il prodotto artistico, come (…) il disegno ha un valore proiettivo, permette di esplicitare i propri conflitti e le proprie ansie che, assumendo concretezza e divenendo finalmente qualcosa di esterno a sé, trovano finalmente il distacco necessario per poter essere affrontate in maniera meno ansiogena»⁶³

I laboratori di arteterapia nell’ambito scolastico favoriscono, dunque, attraverso il disegno, attività grafiche, di incollo e di manipolazione, il coinvolgimento dello studente e l’attivazione delle sue funzioni cognitive⁶⁴. Come sottolinea la giovane psicologa Silletti, Ellen Dissanayake, nel suo libro “What is Art for?”, rimarca l’importanza dell’azione del creare con le mani un prodotto unico e tangibile, espressione di sentimenti, emozioni e pensieri che hanno preso forma.⁶⁵ Nell’Arteterapia l’attività grafico-pittorica prende dal mondo dell’arte i materiali e le tecniche favorendo la creatività che il soggetto mediante il processo creativo mette in moto attraverso delle dinamiche interne, le quali a loro volta lo portano alla realizzazione del suo percorso artistico terapeutico veicolato, dunque, dalla comunicazione non verbale; dal mondo della psicoanalisi, il contributo delle libere associazioni, del transfert e del lavoro introspettivo ed infine dalla pedagogia il contributo educativo significativo per l’alunno⁶⁶. Nell’ambito delle attività di arteterapia, inoltre, determinante è il rapporto soggetto, oggetto e contesto intendendo per soggetto l’individuo, per oggetto il processo creativo e per contesto lo spazio in cui si sviluppa l’attività in relazione con gli altri. Questo ultimo punto è considerato fondamentale anche dall’arteterapeuta Hutter la quale sottolinea, soprattutto nel contesto scolastico, la necessità di utilizzare uno spazio familiare agli alunni come ad esempio l’aula dove, spostando i banchi, i tavoli e le sedie, si crea un ambiente libero che contente loro libertà di espressione.⁶⁷ L’arteterapia presenta, dunque, un valido strumento che può essere utilizzato a scuola adattandolo ai vari bisogni degli studenti come crescita e come relazione d’aiuto. In particolare, come sottolinea Davide Viola, «l’arteterapia aiuta le persone con disabilità intellettiva ad esprimere ed elaborare le proprie emozioni ad affrontare i propri conflitti e a ritrovare la fiducia in sé»⁶⁸.
In tal senso, in un ambiente educativo, l’intervento di arteterapia per alunni con disabilità, può creare, come sostengono le psicologhe Cafiero e Carpentieri «un collegamento tra movimento corporeo, mondo dei suoni ed espressività figurativa»⁶⁹ che può essere attuato ad esempio in funzione dell’inserimento dell’alunno nella classe.
Negli ultimi anni la sensibilità culturale verso il tema dell’inclusione ha ampliato l’interesse nei confronti della disabilità e questo ha incoraggiato interventi didattici specifici sugli alunni con BES. L’arteterapia, in tal senso, possiede un potenziale enorme: rappresenta un valido strumento di espressione dove l’alunno diventa protagonista delle sue emozioni attraverso attività che non passando esclusivamente dall’intelletto e che consentono l’accesso all’apprendimento.



_{59 HUTTER 2022: p. 18
60 NARDI2017: p. 101
61 FANELLI 2014: p. 4
62 MALCHIODI 2009: p. 22
63 MALCHIODI 2009: p. 32
64 CAFIERO, CARPENTIERI 2014 p. 8
65 SILLETTI 2012, p. 31
66 GIOVINO, ACCURSIO 2017: p. 29
67 HUTTER 2021: p. 27
68 VIOLA 2017: p. 52
69 CAFIERO, CARPENTIERI 2014 p. 35}