L'incontro tra tossicodipendenza e psicopatologia. La complessità della Doppia diagnosi.

A conclusione di questo secondo capitolo vorrei mettere in luce le problematicità ed allo stesso tempo la grande importanza che la diagnosi ricopre nel campo della comorbilità.

Il modello diagnostico proposto da Bignamini

È da mettere in luce il grande rilievo che ricoprono gli strumenti diagnostici all’interno delle procedure di assessment clinico, in quanto permettono di aumentare l’affidabilità diagnostica complessiva. Anche se, ad oggi, non esistono strumenti diagnostici standardizzati, specificamente pensati per pazienti doppia diagnosi, un modello diagnostico molto utile è quello proposto dallo psichiatra ed analista Bignamini e dai suoi colleghi agli inizi XXI secolo. Bignamini sembra riprendere alcune proposte formulate negli anni ’90, proponendo un sistema di classificazione a griglia 2x2, che prevede i seguenti quattro raggruppamenti:
• Vera e propria doppia diagnosi: seguendo i criteri del DSM V e i criteri secondo il modello della tossicomania primaria.
• Dipendenza con disturbi psichici: quando i sintomi psicopatologici non consentono una diagnosi psichiatrica.
• Patologia psichiatrica con abuso di sostanza: quando non si è instaurata una dipendenza, ma solo un abuso.
• Condizioni non codificate: in cui sono presenti sintomi delle due condizioni ma non il disturbo completo.

L’interesse nei confronti degli strumenti diagnostici e della loro evoluzione non deve però far passare in secondo piano la valutazione clinica, essa è infatti decisiva: deve risultare flessibile, profonda e continua, multidimensionale e multi consensuale, protratta nel tempo e all’interno di una relazione ben fondata; deve essere sorretta da un preciso metodo di analisi della sofferenza e delle interazioni tra forma psicopatologiche e soluzioni tossicomaniche. L’attenzione alle situazioni di comorbilità mette in luce come sia necessario un modello teorico sulle tossicodipendenze, che sabbia cogliere i rapporti che legano la persona, la sua storia, le sue relazioni ed il significato ed esse attribuito, alla sostanza. Un modello necessario ed indispensabile, ma che ha incontrato e tutt’ora incontra grandi difficoltà di attuazione. Difficoltà accentuate dall’impreparazione degli operatori, che di solito hanno una formazione specifica in uno solo dei due campi, tossicodipendenza o psichiatria, e tendono così a sottolineare la priorità di ciò che sono abituati a cogliere.
La necessità di una diagnosi richiede quindi disponibilità: disponibilità a strutturare contesti e modalità di osservazione prolungata, guidata da ipotesi precise. Richiede inoltre una specifica e continua formazione, confronto e apertura tra ambiti differenti che permetta di raggiungere un sapere condiviso. [...]