Harry Potter fra tradizione e innovazione
L’eroe sempreverde della Children’s Literature
In un suo recentissimo saggio sul personaggio, Arrigo Stara si propone di “dare conto di quella sorta di parentela che li avvicina (i personaggi) l’uno all’altro, e che tende a costituirli unitariamente come famiglia, come specie”.
Secondo Stara il personaggio letterario non vive isolato ma intreccia continue relazioni, di somiglianza e di contrasto, con chi l’ha preceduto mentre pone le basi per quelle con coloro che lo seguiranno. I personaggi letterari hanno ereditato e continueranno ad ereditare l’uno dall’altro caratteristiche che li porteranno a replicare e a replicarsi continuamente da romanzo a romanzo, da autore ad autore. E’ in questo modo che i personaggi:
mescolate alle proprie pretese di originalità, porteranno impresse le tracce di un passato che non svanisce mai del tutto, ma al contrario si sedimenta e si accumula sotto le loro spalle, tendendo inevitabilmente a ricostruirsi in tradizione.
Ma i legami di parentela che rendono i personaggi letterari una sterminata famiglia che va da Ulisse a Isabel Archer, possono essere, come tutti i legami, più o meno stretti, creando così un albero genealogico formato da vere e proprie stirpi. E’ pensando a questo che si comprende come Madame Bovary sia legata da più stretta parentela ad Anna Karenina di quanto non lo sia a Bridget Jones, e come Valmont sia cugino diretto di Don Juan e, forse, del conte Dracula, molto più di quanto possa dirsi imparentato con Lancillotto o Ashley Wilkes.
I personaggi dei romanzi per ragazzi non seguono regole diverse e, pur facendo parte anch’essi della stessa enorme famiglia che accoglie ogni creazione letteraria e che lega strettamente, ad esempio, Miss Marple a Nancy Drew, o TomSawyer al suo omonimo Tom Jones, si può ciò nonostante prevedere per loro un ramo privato di questa infinita genealogia.
Da quando, fra il Seicento e il Settecento, la letteratura per ragazzi fa il suo ingresso ufficiale nel mondo letterario europeo, i personaggi che la popolano hanno intrapreso un viaggio che, pur modificandoli, li ha sempre distinti da tutti gli altri. La nascita della “children’s literature” deve ancora trovare la sua data ufficiale e il suo capostipite. C’è, infatti, chi vede come “madre” di tale letteratura Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenimento de’ peccerille di Gianbattista Basile edito nel 1674 a Napoli col titolo di Pentamerone, altri fanno risalire la sua nascita ai Racconti di Mamma l’Oca di Perrault, scritto nel 1697 per le giovani ragazze dell’epoca. Secondo Harvey Darton, invece, il vero atto di nascita risalirebbe, per lo meno per quanto riguarda l’Inghilterra, al 1744 quando l’editore John Newbery pubblica il suo primo libro dedicato bambini, intitolato A Little Pretty Pocket Book. Il frontespizio mostrava una madre - presumibilmente – nell’atto di impartire una qualche lezione a una bambina e un bambino. Sotto, l’iscrizione: “Delectando monemus. Instruction with Delight”.
L’origine della “children’s literature” è fortemente legata all’aspetto pedagogico: nel Settecento e per buona parte dell’Ottocento i libri per bambini si prefiggono di istruire narrando, o in altre parole, di educare divertendo. Le favole e le fiabe hanno la loro morale che è parte integrante e irrinunciabile dell’opera. I romanzi, nel momento in cui nascono non si discostano da questa strada e le cosiddette “novelline realistiche” fanno di questa filosofia la loro spina dorsale. Nozioni linguistiche, scientifiche, storiche e tratte da ogni materia oggetto di studio si nascondono – non troppo bene, a dire il vero – tra le pagine dei libri per bambini facendoli sembrare tutti una grande collezione di sussidiari. Solo col Novecento la situazione inizia a migliorare con la diffusione dei romanzi d’avventura e anche in Italia si iniziano a conoscere i racconti fantastici, le rielaborazioni delle leggende e le rievocazioni mitologiche, ma solo molto dopo il periodo fascista, negli anni Sessanta – Settanta, la narrativa per ragazzi italiana fiorirà serenamente.
Ma quali sono i personaggi che popolano le pagine, italiane e straniere, di questa evoluzione letteraria?
Questo brano è tratto dalla tesi:
Harry Potter fra tradizione e innovazione
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Informazioni tesi
Autore: | Anna Bonacina |
Tipo: | Tesi di Dottorato |
Dottorato in | Ladinistica, plurilinguismo e letterature comparate |
Anno: | 2006 |
Docente/Relatore: | Stefano Calabrese |
Istituito da: | Università degli Studi di Udine |
Dipartimento: | Lingue e letterature straniere |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 280 |
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