Aspetti psicologici dei social networks

Negli Stati Uniti, il computer è uno dei riti mattutini. Appena alzati, in molte famiglie statunitensi si è diffusa l'abitudine di controllare la posta elettronica. I dati raccolti dalla Arbor Networks, una società di Boston che analizza l'utilizzo di Internet, dicono che il traffico online sulla costa Est degli Stati Uniti cala gradualmente dopo la mezzanotte per poi risalire velocemente già verso le 6 del mattino, ben prima che aprano gli uffici. Confermano l'abitudine a connettersi ad Internet appena svegli anche gli accessi a Facebook, che registrano attorno alle 6 un incremento altissimo di utenti.
Ma questa è solo una “faccia” di Facebook. Se da un lato la nostra quotidianità è passivamente condizionata o stravolta dal social network, quest’ultimo è anche in grado di coinvolgere attivamente centinaia o migliaia di persone: gli utenti si organizzano per perseguire un obiettivo comune, mossi da profondi ideali, o semplicemente si danno appuntamento per il più frivolo degli eventi, per puro divertimento.
La scorsa primavera, a seguito dell’appello del Papa al non utilizzo dei preservativi in Africa, è stata promossa la spedizione, grazie ad un gruppo di Facebook, di un’enorme quantità di preservativi in Vaticano: una protesta pacifica utile a sottolineare l’importanza che il profilattico riveste nella lotta all’Aids e alle malattie a trasmissione sessuale. Secondo i media, avrebbe dovuto far recapitare al Papa circa sessantamila profilattici (tanti quanti gli appartenenti al gruppo) in un solo giorno, accordato quest’ultimo tramite il network: sicuramente non tutti i membri del gruppo avranno adempiuto all’impegno “virtualmente sottoscritto”, ma è probabile che fra le decine di migliaia di membri, provenienti da tutta Europa, qualcuno abbia portato a termine la provocatoria spedizione.
Un altro esempio del potere organizzativo del network, questa volta più banale ma molto curioso, si riferisce al 29 Novembre 2008, quando duecento persone circa, appartenenti ad un gruppo Facebook di circa tremila iscritti, dopo essersi coordinate su internet, si sono date appuntamento in Piazza Maggiore a Bologna: ad un segnale convenuto (trombetta da stadio) si sono pietrificate per tre minuti circa, in svariate pose; dopo un applauso finale, sono tornate a confondersi fra la folla. La tipologia dell’evento è denominata Frozen, non ha precisi moventi se non quello di “fermare il tempo e trascendere dalla frenesia di tutti i giorni”; era già stato organizzato in grandi città come Roma, New York, Parigi e Londra.