Il potere di autotutela dell'amministrazione finanziaria
L’autotutela in corso di giudizio: la valutazione delle spese
Nell’autotutela in pendenza di giudizio è possibile individuare un interesse della stessa amministrazione all’autoannullamento dell’atto illegittimo, in quanto, così facendo l’autorità evita di continuare una controversia che è destinata ad una sconfitta, riduce le energie amministrative e non si vedrà addossare le spese del giudizio. In questo caso l’esercizio dell’autotutela coincide con l’interesse pubblico ad evitare un esborso pubblico di denaro.
Occorre ricordare che il contenzioso tributario nasce sempre da un atto dell’Amministrazione finanziaria che costringe il contribuente, qualora lo ritenga illegittimo, ad attivarsi e sostenere oneri di assistenza obbligatoria per verificare l’atto dell’Amministrazione.
L’istituto della condanna alle spese di lite rispecchia il principio di eguaglianza di trattamento e quello di ragionevolezza previsto dall’art. 3 Cost., limitando così le domande di ricorsi infondati.
Secondo quanto rilevato da autorevole dottrina, nell’autotutela in pendenza di giudizio, poiché la decisione impositiva non si è cristallizzata, la decisione dell’ufficio corrisponde ad un principio utilitaristico e ad una logica di economicità, cioè ad una valutazione comparativa tra la probabilità della soccombenza (che dipende dall’evidenza e dalla gravità dei vizi dell’atto), e dalla condanna dell’Amministrazione al rimborso delle spese di giudizio, e l’entità della pretesa in base ai costi amministrativi legati alla sua difesa.
L’Amministrazione si trova quindi in una posizione molto simile a quella di un privato in quanto agirà in base ad un calcolo di convenienza. Effettuerà, infatti, una valutazione costi/benefici tra il grado d’illegittimità dell’atto e l’entità della pretesa con il rischio di annullamento da parte del giudice ed i costi amministrativi necessari a continuare la controversia.
L’abbandono delle liti già iniziate si deve fondare sul criterio della probabilità della soccombenza e della conseguente condanna dell’amministrazione al rimborso delle spese di giudizio, tenendo, inoltre, in considerazione l’esiguità delle pretese tributarie in rapporto ai costi amministrativi legati alla difesa delle pretese tributarie.
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Il potere di autotutela dell'amministrazione finanziaria
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Informazioni tesi
Autore: | Alessia Perina |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economiche |
Relatore: | Alberto Mula |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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