Arte pubblica, intorno a Campo Urbano

I valori che accomunano i progetti d’arte negli spazi pubblici sono sempre collettivi, rivolti alla popolazione civile e accompagnati dal presupposto di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Le opere d’arte di nuova generazione - convenzionalmente dette “contemporanee”, e realizzate dopo gli anni ’60 - aspirano a modificare la percezione dei luoghi, mimetizzandosi ed inserendosi in un contesto urbano. Nel mondo contemporaneo anche l’Italia ha contribuito a realizzare progetti d’arte negli spazi pubblici, con l’ambizione di contribuire a migliorare la qualità degli esterni, se non addirittura di avere un impatto rilevante non solo sulla qualità della vita, ma anche nella trasformazione dell’utilizzo dei luoghi pubblici.

In Italia, infatti, anche nella storia recente, non sono mancati artisti che hanno utilizzato luoghi pubblici come contenitori espositivi delle proprie opere, rapportandosi allo spazio urbano come sfondo di un gesto creativo dotato di forte personalità. Si tratta, in realtà, di un approccio che risulta sempre meno accettabile nelle città moderne, già dense di stratificazioni culturali in molti casi dissonanti tra loro. Tuttavia, oggi, gli interventi più efficaci si rivelano proprio quelli in cui l’artista, anziché limitarsi ad esporre opere d’arte o ad interpretare le aspettative del pubblico, riesce ad insinuarsi nella quotidianità e ad innescare circuiti virtuali in grado di suscitare dubbi o a incrinare certezze culturali ed esistenziali.
Gran parte di questi progetti ha avuto una committenza pubblica ed è stato realizzato attraverso forme di collaborazione con progettisti incaricati della sistemazione di aree urbanistiche e di sviluppo viario, contribuendo alla rigenerazione dello spazio circostante.

La sensazione è che oggi in Italia si assista a un incremento dei progetti di arte nello spazio pubblico di vario indirizzo, grazie ad un’inedita disponibilità delle istituzioni pubbliche, in particolare in alcune regioni d’Italia, a promuovere o sostenere iniziative di questa natura. L’arte sta anche assumendo rilievo nel contesto dei processi di rigenerazione urbana. Le possibilità medianiche dell’artista sono, naturalmente, infinite, e assumono tanto più valore quanto più elevato è il significato simbolico dei luoghi in cui l’intervento agisce. Vito Acconci, autore di importanti progetti di public art, affermava di essersi spinto verso l’architettura perché “essa è l’arte della vita quotidiana, e rimane un’arte che si apprende attraverso il vivere quotidiano. L’architettura in cui può innescarsi l’opera d’arte non ha niente a che vedere con lo spazio reale, né con la bellezza o la bruttezza degli edifici pubblici, ma riguarda più sottilmente i tempi e i movimenti provocati da luoghi specifici.