I mutui per la casa in Italia: la domanda di credito immobiliare delle famiglie e la strategia competitiva delle banche
L’approccio culturale delle famiglie al contratto di mutuo
Diventare proprietari di un immobile comporta l’impiego di somme notevoli, molto spesso non disponibili e diventa necessario ricorrere ad un finanziamento. Nel caso specifico, il finanziamento è riconducibile al mutuo fondiario.
Il mutuo fondiario lega il cliente alla banca per un numero elevato di anni, tanto che il prodotto di mutuo può essere considerato come un fondamentale strumento di consolidamento dei rapporti tra cliente e banca.
Per quanto concerne la definizione di tale tipologia di prestito, la caratteristica più innovativa dell’attuale regime del credito fondiario consiste nel fatto che il Testo unico abbia compreso in tale nozione sia le operazioni tipicamente definite di credito fondiario vero e proprio (finanziamenti concessi su beni esistenti e non aventi una destinazione particolare), sia le operazioni di credito edilizio (finanziamenti finalizzati invece alla costruzione, ricostruzione ed al recupero di beni immobili e quindi caratterizzati da una precisa destinazione ed erogati in base a stati di avanzamento dei lavori). L’approccio culturale verso questo tipo di rapporto contrattuale da parte delle famiglie, nel corso degli anni ha subito delle variazioni. In passato tale tipologia di contratto finanziario era percepito in modo negativo, ossia avere un debito o un ipoteca, era considerato quasi un disonore, i dati oggi invece, mostrano un inversione di tendenza. Ciò viene confermato dal fatto che, il mutuo è percepito come un prodotto che può contribuire al miglioramento della vita delle persone e sembra essere diventato inevitabile per una famiglia che voglia acquistare, ristrutturare o compiere opere diverse sulla propria abitazione.
Da una ricerca condotta da Sda Bocconi e dal Gruppo Unicredit che si è attenuta al vissuto generale che accompagna il mutuo, indubbiamente costituito da luci ed ombre, è emerso un dato interessante inerente la percezione di tale prestito da parte delle famiglie. Dalle dichiarazioni degli intervistati, emergerà che ci sono due lati principali definiti dagli stessi, il lato negativo attinente all’impegno gravoso sul piano finanziario e su quello psicologico, e il lato positivo invece riconoscibile nella percezione da parte delle famiglie che dietro ad un contratto di mutuo ci sia la realizzazione di un sogno e la percezione di una maggiore sicurezza. Per quanto riguarda il lato negativo in particolare si fa riferimento agli oneri elevati e protratti nel tempo, al senso di fragilità che emerge a causa dell’ansia di non farcela a pagare per possibili mutamenti delle condizioni imprevedibili al momento della stipula del contratto. Dall’altro lato, per ciò che concerne il lato positivo nello specifico si fa riferimento al fatto che al mutuo venga associato un impegno produttivo e costruttivo del proprio denaro. Ciò vuol dire che esso è considerato un investimento e una spesa utile, finalizzata alla soddisfazione di un bisogno primario, e in più la possibilità di realizzare un sogno altrimenti difficilmente realizzabile.
Le famiglie quindi oggi, hanno secondo questi dati positivi, una maggiore consapevolezza del fatto che tale tipologia di impegno finanziario sia risolutivo di tanti problemi economici. Nondimeno, nello stesso tempo in Italia si registra un dato preoccupante che ben si lega agli aspetti cognitivi da parte delle famiglie, esso concerne la scarsa cultura finanziaria che gli utenti hanno verso il mercato di mutuo, ovvero tutti i prodotti finanziari presenti sul mercato. Gli studi di finanza comportamentale hanno applicato la psicologia cognitiva al tema delle decisioni in ambito economico e finanziario; è stata così posta in evidenza la complessità dei meccanismi di scelta dei consumatori.
I fattori che influenzano in tal senso, non sono tutti riconducibili alle asimmetrie informative, tra essi si possono annoverare: la difficoltà a elaborare la rilevante quantità di informazioni ricevute; i condizionamenti antropologici e socio-culturali; o il contesto in cui avvengono le scelte. Da un’indagine condotta dalla Banca d’Italia sulle famiglie italiane, emerge che solo la metà degli intervistati risulta in grado di rispondere correttamente a domande inerenti la capacità di gestire il budget familiare. In relazione ai prodotti bancari, la maggior parte degli stessi intervistati dichiara di non saper distinguere fra differenti tipologie di mutuo o ancora comprendere le relazioni fra strumenti finanziari diversi, inoltre poco più di un quarto del campione è in grado di calcolare correttamente il rendimento di un titolo.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Mele |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Economia e Finanza Internazionale |
Corso: | Economia e Finanza Internazionale |
Relatore: | Adalberto Alberici |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 196 |
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