Il ruolo dell'attenzione visuo-spaziale nello sviluppo delle abilità di lettura: le prime evidenze da uno studio longitudinale
L’apprendimento della lettura
I modelli presentati ricoprono certamente un grande rilievo per aver offerto una spiegazione relativa ai meccanismi sottostanti il processo di lettura, sia a livello teorico-descrittivo sia mediante una vera e propria simulazione di quanto accade quando siamo impegnati nella lettura. Tuttavia, essi considerano i processi sottostanti alla lettura in soggetti adulti, indagando lo stato finale del processo di apprendimento di questa abilità. Inoltre, questi modelli si sono avvicinati al tema dei disturbi della lettura, esclusivamente considerando cosa accade qualora una delle due vie (fonologica o lessicale) sia lesionata e non sia più operativa (i.e. dislessie acquisite).
Esistono, tuttavia, anche disturbi dell’apprendimento della lettura (i.e. DE) per i quali è necessario tenere conto anche dei meccanismi di apprendimento di queste abilità.
Come sostenuto da Karmiloff-Smith (1998), questi deficit devono essere indagati fin dalla prima infanzia con studi a disegno longitudinale, per esplorare i diversi percorsi alternativi che possono portare a manifestazioni fenotipiche anche simili tra loro. Lo studio degli stadi finali di una funzione cognitiva in bambini in età avanzata o negli adulti conduce inevitabilmente ad ignorare le dinamiche dello sviluppo stesso. Si tratta, quindi, di comprendere come il meccanismo di lettura si automatizzi per offrire al bambino prima, e poi all’adulto, la possibilità di avere maggiori risorse disponibili per lo scopo ultimo della lettura, ossia la comprensione (La Berge & Samuels, 1974).
E’ possibile forse ipotizzare che le abilità componenti di questo stato finale di piena padronanza della lettura siano già presenti in modo innato e che il cervello sia dotato sin dalla nascita dei meccanismi indispensabili per leggere in modo fluido e corretto. Tuttavia, una supposizione di questo tipo non solo non considera i processi maturazionali e la loro complessa interazione con l’ambiente, ma ignora anche i fattori sociali, culturali e educativi che influenzano l’acquisizione delle abilità di lettura (Frith, 1985).
Alla luce di queste considerazioni, di seguito vengono riportati i modelli di apprendimento della lettura attualmente disponibili in letteratura, che godono di grande attenzione da parte di clinici e ricercatori per i loro possibili risvolti riguardo al tema della DE.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il ruolo dell'attenzione visuo-spaziale nello sviluppo delle abilità di lettura: le prime evidenze da uno studio longitudinale
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Informazioni tesi
Autore: | Katia Pedrolli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Andrea Facoetti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 93 |
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