La separazione amorosa come processo di lutto
L’amore come “balsamo”?
Come abbiamo visto in precedenza, la relazione passionale è destinata sin dall’inizio ad una separazione (cfr. Gori, 2002, p. 38).
Anche Caruso (1988) è d’accordo, ma nonostante ciò per questo psicoanalista, innamorarsi al di fuori delle norme sociali significa compiere un tentativo di auto-guarigione, poiché lo scopo è la realizzazione dell’ideale dell’Io. La persona amata, in altri termini, prende in buona parte il posto dell’Io ideale, diventando un complemento dell’Io.
Le pulsioni parziali hanno una grande importanza nella genesi di questo tipo particolare di relazioni amorose, che vengono represse sotto la pressione del principio di prestazione dall’ordine sociale, a favore di “un’organizzazione sessuale genitale più matura” (Caruso, 1988, p. 131). In questo tentativo di guarigione ciò che conta è l’atmosfera di libertà e il senso di non essere obbligati.
È un tentativo di affermazione e di liberazione, di superamento di pulsioni parziali. L’innamoramento, quindi, è visto da Caruso come una protesta contro il principio di prestazione, come un tentativo di far pendere l’ago della bilancia a favore del principio di piacere; ma il fallimento di tale protesta fa sì che l’Io proprio e quello del partner diventino oggetto di odio e delusione poiché entrambi gli amanti sono stati feriti (Caruso, 1988, pp. 131 - 133).
La loro aggressività ne viene alimentata anche perché la catastrofe della separazione ripete tutte le separazioni precoci vissute dalla persona, per cui si ha una regressione a quelle fasi in cui la prima separazione, ancora inconscia, forse coincidente con la nascita, o in ogni caso difficilmente elaborata, ha ferito per sempre l’Io in formazione.
È all’opera la coazione a ripetere, che condannerà quest’amore ad un destino di distruzione (cfr. Caruso, 1988, p. 159): l’unione è stata provocata proprio per elaborare, attraverso la nuova simbolica catastrofe, una perdita molto antica. Secondo Caruso, il dolore che si prova in seguito ad una separazione è tanto più forte quanto più noi ritroviamo, attraverso questa nuova delusione, la disperazione e l’angoscia per le antiche separazioni, che non siamo riusciti ad elaborare.
L’esperienza di morte che proviamo è dovuta alla separazione da noi stessi o meglio dalle parti di noi che avevamo proiettato sull’altro, come nostro Io ideale (cfr. Francescato, 1992, p. 132). È la lacerazione di un Io che apparentemente è identico all’oggetto e a se stesso; ora l’ideale dell’Io subisce un tracollo e le richieste delle pulsioni parziali, che a questo ideale aspirano e lo investono di libido, sono ancora una volta defraudate dell’oggetto.
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La separazione amorosa come processo di lutto
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Informazioni tesi
Autore: | Manuela Masiello |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Seconda Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia Clinica e di Comunità |
Relatore: | Riccardo Galiani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 84 |
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