Skip to content

Contributo alla carta archeologica di Antium

L’Agro Centuriato

La pianura pontina fu una delle prime regioni a essere interessata dalla colonizzazione romana. Tale colonizzazione si articolò in un primo momento nelle zone limitrofe ai monti Lepini ed era finalizzata a limitare la possibilità di un pericoloso sviluppo delle popolazioni straniere, in particolare i Volsci. Le ultime città di quest’area a cadere sotto il dominio dell’Urbe furono, nel IV secolo a.C, Antium e Privernum, e dopo la loro sconfitta si ebbe probabilmente il maggior afflusso demografico da Roma verso le nuove colonie.

I lavori di centuriazione nei territori conquistati venivano generalmente influenzati dalla morfologia di questi, soprattutto dalle linee di pendenza, e a loro volta condizionavano il sistema di drenaggio e quindi lo sviluppo successivo della regione. In quest’ottica la centuriazione diventava quindi una particolare strategia di bonifica del terreno e la pianura pontina agli inizi della dominazione romana appariva come una zona paludosa e in certi tratti malsana.

Lo schema di suddivisione del terreno, ricostruito attraverso fotografie aeree del 1939, non corre parallelo alla Via Appia e per questo motivo viene fatto risalire a prima della sua costruzione.
Allo stato attuale non sono emerse rilevanze archeologiche che possano aiutare a definire il sistema di centuriazione di quest’area geografica e la griglia rilevata da alcune delle fotografie mostrerebbe che forse gli interventi nella zona si estesero più a nord-ovest di quanto le teorie fino ad ora elaborate mostrino.

Quel che possiamo dedurre dai risultati degli studi condotti è che mentre la suddivisione del terreno agricolo generalmente prevedeva la ripartizione in quadrati da 20 actus di lato, per la regione pontina i romani sperimentarono anche soluzioni diverse.
Per quanto riguarda la colonia di Antium sappiamo che la città assunse lo status di colonia romana. Le colonie romane erano ridotte per dimensioni, in quanto venivano generalmente costruite per scopi militari e per il controllo di un dato territorio, ed erano costituite da circa 300 coloni, pari e tre centurie. A differenza del periodo volsco, riguardo alla quale è possibile definire l’agger difensivo (n. 14, n. 47), i problemi riguardo alla ricostruzione dell’assetto interno della colonia in epoca successiva sono dovuti anche alla difficoltà di stabilirne i limiti territoriali. Prendendo in considerazione le emergenze archeologiche sul Colle delle Vignacce (nn. 13-14, nn. 18-21) e considerando tale zona come la periferia in direzione di Roma, si pensa che le dimensioni di Antium oscillassero tra i 70 e i 120 ha circa.

Le fonti antiche affermano che in un primo momento la popolazione romana dimostrò riluttanza a colonizzare l’insediamento volsco di Antium per paura di essere allontanata dall’Urbe e di perdere i propri diritti. In seguito invece, grazie anche alla ricchezza d’acqua e alla presenza di una folta vegetazione, la colonia divenne un importante riferimento dal punto di vista agricolo, soprattutto per l’esportazione di cereali, vino e olio.

In età repubblicana è attestata la presenza di insiemi di fattorie e ville latifondistiche localizzate lungo le direttrici principali man mano che ci si allontana dal nucleo della città verso i Colli Albani. In epoca tardo repubblicana ed imperiale invece le fattorie iniziarono ad essere isolate anche se aumentarono di numero e si hanno tracce di un incremento delle ville marittime lungo la costa.

Non ci sono pervenute tracce che testimonino l’andamento dell’agro centuriato vero e proprio. È stato ipotizzato che l’assegnazione dei terreni della colonia avesse origine lungo la via che portava da Antium all’attuale Nettuno e sull’arteria extraurbana chiamata Via Lanuvio-Anzio. Questa ricostruzione è in accordo con il principio secondo il quale la centuriazione si accompagnava al tracciamento dei decumani e dei cardini cittadini, che nel caso di territorio regolare assicuravano anche la regolarità dell’irrigazione dei campi.

In relazione al dibattito sull’antichità o meno del sito su cui sorge l’attuale città di Nettuno, fuori dal Borgo medievale è stato rinvenuto alla fine degli anni Novanta del XX secolo un cippo. Data l’iscrizione, che reca testimonianza di una controversia tra privati per l’assegnazione di un locus, il cippo è stato identificato come prediale. Per questo motivo, anche se non sono pervenute ulteriori testimonianze, alcuni studiosi ipotizzano uno schema di centuriazione che si estendeva dal nucleo abitativo di Antium fino a Nettuno, forse proseguendo anche in direzione di Satricum.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Contributo alla carta archeologica di Antium

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Manuela Micheli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: UNINT - Università degli studi Internazionali di Roma
  Facoltà: Lettere
  Corso: Operatore per i beni culturali
  Relatore: Docci Micheli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

archeologia
topografia
carta archeologica
topografia antica
nettuno
anzio
antium

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi