Garanzia, vigilanza e controllo: il ruolo dell'AGCOM nel mercato delle telecomunicazioni mobili italiane
L’AGCOM ed il mercato delle telecomunicazioni in Italia
Nel primo capitolo si è data evidenza di come il panorama delle autorità indipendenti in Italia sia quanto mai eterogeneo e caratterizzato da una certa rilevanza e complessità per origini e funzioni. Ed è proprio la complessità funzionale ed organizzativa uno dei più evidenti tratti distintivi dell'Autorità garante nelle comunicazioni (AGCOM) rispetto alle altre Autorità.
A livello nazionale era già stato fatto un primo tentativo di introdurre un’Autorità con compiti regolatori nel mondo delle TLC. Come infatti riportano La Spina e Cavatorto "un'Autorità per le telecomunicazioni era già prevista dalla l. 481/1995, legge quadro (mancata) sulle public utilities che, in ottemperanza ai vincoli comunitari in materia di concorrenza, fissa principi generali sulle A.I. di settore, disciplinando però in quella sede soltanto l’AEEG e rimandando la regolazione degli altri settori a provvedimenti legislativi successivi" (La Spina e Cavatorto 2008: 221).
L’AGCOM viene quindi istituita tramite la l.249/1997 (legge Maccanico) con l’intento di dare risposta alle direttive comunitarie in tema di liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni e con quello di ridurre il duopolio pubblicoprivato del sistema radiotelevisivo italiano. Come conseguenza diretta di questa doppia pressione, vengono assegnate all'AGCOM competenze molto estese nei diversi ambiti della comunicazione (telecomunicazioni, comparto radiotelevisivo, carta stampata). Inoltre il Legislatore, tra i primi al mondo, ha strutturato le competenze dell’ente secondo un modello "convergente", scelta rivelatasi vincente (sebbene con alterne fortune) come dimostrato dall’orientamento non dissimile adottato dai restanti paesi europei. Il suddetto modello, oltre alle "larghe assegnazioni" in capo all’AGCOM, si riflette inevitabilmente sulla struttura e sull'organizzazione dell’Autorità che articolata e la più capillare (in quanto a distribuzione territoriale) nello scenario delle A.I. italiane.
Analizzando l’assetto istituzionale, si scopre come il vertice dell’Ente non sia rappresentato da una singola figura. La struttura decisionale è invece composta da quattro diversi organi (un Presidente, due distinte Commissioni con pertinenze ben separate oltre al Consiglio).
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Informazioni tesi
Autore: | Michelangelo Balsamo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze dell'amministrazione |
Relatore: | Remo Arduini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
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