Striscia la notizia: informazione, controinformazione e satira nel ''telegiornale'' più visto d'Italia
L’adozione di un meccanismo “binario” come costante della trasmissione: due conduttori e due veline
I conduttori sono comici già conosciuti dal pubblico per aver partecipato ad altre trasmissioni televisive. La loro presenza produce una serie di riferimenti intertestuali e contemporaneamente determina delle aspettative da parte dei telespettatori.
Il conduttore storico di Striscia la notizia, Ezio Greggio, porta per esempio in studio una tipica comicità televisiva ma, allo stesso tempo, anche la memoria televisiva di programmi storici come “Drive In”.
La scelta dei conduttori contiene quindi tracce della strategia di coinvolgimento del pubblico. E i conduttori mostrano più registri discorsivi: passano da un tipo di conversazione interna alla coppia (“Che giacca ha oggi?!”) a commenti individuali sulle notizie o sui filmati che vengono mandati in onda. In questo secondo caso lo sguardo verso la telecamera e le tematiche di discorso spostano la conversazione, il partner non è più il vicino di scrivania, ma il telespettatore.
Il continuo passaggio di registri e di scambi comunicativi avviene per mezzo dell’uso di elementi di comicità. I due hanno il compito di ricoprire più ruoli: essere comici (scambio di battute fra loro) essere conduttori (nel loro rapporto con le Veline e il Gabibbo) ed essere speaker, alternandosi nei servizi che vengono mandati in onda (quando si pongono in versione Tg).
Il rivestire una molteplicità di ruoli fa sì che il loro rapporto con il pubblico vari a seconda del momento della trasmissione. Si passa così da un pubblico lasciato in platea a un pubblico che si vuole attivo, al quale si ammicca di continuo. Non c’è mai una prevaricazione dell’uno sull’altro e questa scissione dà modo di creare una forma continua di dialogo quasi interattivo, senza interruzioni.
A tale proposito, lo stesso Antonio Ricci, dice che “se i conduttori esagerano con le improvvisazioni, Striscia la notizia perde la sua identità e ciò che in un primo momento sembra molto divertente, si ritorce contro”.
Il linguaggio dei conduttori è a volte inframmezzato dall’uso di frasi o parole in dialetto, che rompe con il tipico registro giornalistico favorendo l’effetto comico.
Gli slogan (“E’ lui o non è lui?” – “Cosa c’è, cosa c’è?”) e i gesti (come quello della diapositiva) entrano nel gergo dei telespettatori affezionati, per poi diffondersi anche nel sociale. La gestualità dei conduttori, altro elemento fondamentale, sottolinea in modo ironico i loro discorsi.
Il rapporto fra i due conduttori si gioca su più registri: si passa infatti da discorsi personali, nei quali c’è l’uso continuo di una formalità rappresentata (si danno del “lei”), a discorsi su Striscia la notizia (intratestualità), a discorsi portati in scena da Striscia la notizia (ruolo dello speaker-registro informativo).
Giorgio Simonelli parla di due funzioni fondamentali legate appunto ai mezzibusti: la prima è rappresentata dall’enunciazione integrativa (ovvero quando il conduttore fornisce una serie di spiegazioni per chiarire una notizia) e la seconda è rappresentata dall’affabulazione (ovvero quando la notizie viene data come se fosse una vera e propria storia raccontata).
Per quanto riguarda il caso specifico di Striscia la notizia, lo stesso Simonelli afferma che entrambe le funzioni sono presenti: l’enunciazione integrativa, che deriva dall’ambiguità di senso che una notizia o un filmato possono creare (a causa della scarsa competenza da parte del pubblico), si manifesta soprattutto con i filmati.
L’affabulazione, invece, riguarda il momento in cui -per spiegare una notizia complessa- si utilizza la “strategia” della narrazione. Quest’ultima risulta essere affidata ai conduttori e agli inviati. Entrambe le funzioni agiscono quindi sulla notizia per far sì che si possa aumentare, e allo stesso tempo garantire, l’attendibilità e l’autenticità della notizia stessa.
Striscia la notizia è una poderosa macchina da audience che funziona a prescindere da chi la guida, ma scorrendo l’elenco dei nomi ognuno può verificare quanti di questi siano rimasti impressi nella mente e quanti invece abbiano stazionato lo spazio di un mattino, dimenticati prestissimo.
Questo brano è tratto dalla tesi:
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Informazioni tesi
Autore: | Marcella Cometti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Libera Università Vita Salute San Raffaele di Milano |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Massimo Donelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 61 |
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