Gli accertamenti sulla persona nel processo penale
L’acquisizione di materiale biologico: l’indagine genetica
L’utilizzo del DNA all’interno del procedimento penale comporta una serie di fasi che sono volte a realizzare diverse operazioni, tra queste vi rientrano in primo luogo l’assicurazione delle fonti di prova, ossia la raccolta e la conservazione delle tracce genetiche, in secondo luogo le modalità di svolgimento dell’esame genetico ed in terzo luogo il raffronto tra il campione trovato e quello prelevato dal corpo della persona indagata. Quando la prova si basa sulla ricerca del patrimonio genetico dell’individuo presunto colpevole, si crea nel procedimento penale una vera e propria indagine genetica, che rende problematica la tutela dei diritti dell’individuo, soprattutto nel caso in cui il suo profilo genetico sia ricavato senza la sua effettiva volontà. Il ricorso a tali tecniche dovrebbe implicare, ad opera del legislatore, la considerazione di precise scelte di ordine politico ed etico. L’acquisizione del campione biologico, inteso come quantità di sostanza biologica prelevata sulla persona sottoposta a tipizzazione del profilo del DNA, trova oggi regolamentazione nell’ambito della perizia (art. 224-bis) o dell’accertamento tecnico del pubblico ministero (359-bis). Alla polizia giudiziaria, in seguito all’abrogazione di parte del terzo comma dell’art. 354, rimane la sola possibilità di effettuare il prelievo coattivo, con previa autorizzazione del magistrato, a fini identificativi. La legge disciplina, inoltre, alcune ipotesi extra-codicistiche di acquisizione del materiale biologico di indagati, imputati o condannati ristretti nella libertà personale, all’art. 9 del provvedimento, e di persone scomparse, di cadaveri o resti non identificati, all’articolo 7. Emerge un quadro piuttosto complesso, nel quale convivono varie tipologie di acquisizione, che si possono suddividere in due categorie: la raccolta di materiale organico da luoghi o cose e il prelievo da persona vivente. Nell’ambito di quest’ultimo, emerge un’ulteriore differenza, a seconda che si tratti di persona libera o sottoposta a misura restrittiva della libertà. Occorre ora analizzare in concreto le modifiche apportate dalla nuova legge al codice di rito, prestando attenzione ai modi, ai casi ed ai soggetti che possono procedere all’esecuzione delle operazioni.
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Gli accertamenti sulla persona nel processo penale
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Informazioni tesi
Autore: | Deborah Esposito Fabiano |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Ferrara |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Cristiana Valentini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 229 |
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