La violenza domestica: una visione comparatistica di Spagna e Italia
Juzgados de violencia sobre la mujer
Con la Legge Organica 1/2004 si sono create delle speciali figure di giudici competenti in materia di violenza sulla donna: organi giurisdizionali specializzati all’interno dell’ordine giurisdizionale penale, con una forza attrattiva verso determinate materie di famiglia proprie dell’ordine giurisdizionale civile.
I Capitoli I, II, III e IV della legge sono dedicati alla regolazione dei “Juzgados de violencia sobre la mujer”, e alle norme penali e civili che regolano la loro attuazione.
La grande scommessa del legislatore sul terreno dell’attuazione del potere giudiziale è proprio quella di specializzare i tribunali che devono assumere le competenze di questa legge. Conformemente alla tradizione giuridica spagnola (in materia di famiglia, minori e vigilanza penitenziaria), si è optato per una forma di specializzazione all’interno dell’ordine penale dei giudici d’istruttoria, creando i suddetti organi giurisdizionali.
La decisione di specializzazione risponde alla necessità di conseguire una risposta giudiziale più efficace in rapporto a questi reati e di maggiore qualità, e si propone vari obiettivi: evitare la dispersione giudiziale, che è nemica dell’efficacia delle sentenze, concentrando in un unico giudice la risoluzione di tutti i procedimenti penali che interessano la stessa vittima e che derivano da una situazione di maltrattamenti; evitare la mancanza di coordinazione tra giurisdizione civile e penale; facilitare il coordinamento dei giudici con la polizia giudiziaria, i pubblici ministeri e il resto delle amministrazioni pubbliche; creare equipe psicosociali vicine a questi giudici specializzati per coadiuvare il loro lavoro giudiziario; conseguire una formazione più qualificata di giudici, pubblici ministeri e funzionari, per il trattamento di questo tipo di reati e la loro ripercussione sulle vittime.
La Legge Organica 1/2004 concede uno speciale rilievo alla tutela giudiziaria che vincola a “garantire un trattamento adeguato ed efficace per la situazione giuridica, familiare e sociale delle vittime di violenza intrafamiliare”.
Si è deciso di creare una specializzazione all’interno dell’ordine penale dei giudici d’istruttoria, con competenze miste: civili e penali molto ampie.
Questi nuovi organi giudiziari giudicheranno dell’istruttoria e della soluzione delle cause penali in materia di violenza di genere, così come delle cause civili relazionate con questo tipo di violenza, in maniera che una e l’altra, nella prima istanza, siano oggetto di esame processuale dinanzi alla stessa sede giurisdizionale.
L’inclusione di questi giudici nell’ordine penale non è una scelta neutra, posto che presuppone di estrarre determinate materie civili dalla loro incardinazione naturale, criminalizzando in una certa misura questi elementi di diritto privato.
Con la creazione dei giudici della violenza sulla donna si pretende d’interrompere il cronico deficit di coordinazione tra giurisdizioni civili e penali, impiantando un organo specializzato che fornisca una migliore e più rapida risposta alla vittima, evitando il suo pellegrinare da un tribunale all’altro.
Una Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sulla violenza in famiglia del 1985, esortava gli Stati membri ad incaricare delle materie di violenza intrafamiliare , membri qualificati delle autorità giudiziarie e istruttorie; sulla scia di questa raccomandazione il 21 marzo 2001 il Consiglio Generale del Potere Giudiziario pubblicò un rapporto in cui considerava necessaria l’introduzione di tribunali specializzati. A tale specializzazione si è giunti nella legge del 2004 mediante la creazione dei “Juzgados de violencia sobre la mujer”.
Il “Consejo General del Poder Judicial” è stato molto critico rispetto alla creazione di questi nuovi organi che vanno al di là della pura specializzazione funzionale, presentandosi come una sorta di giurisdizione speciale in ragione del sesso della vittima. Si è criticato che la particolare tutela è limitata alla donna, mentre è evidente che anche le condotte di violenza domestica escluse dalla competenza di questi giudici (i maltrattamenti verso figli e anziani) richiedono una specializzazione che gli è negata.
L’art. 43 della Legge Organica 1/2004 stabilisce l’aggiunta di un art. 87 bis alla “Ley Organica del Poder Judicial”, in virtù del quale si creano all’interno di ciascun distretto giudiziario uno o più giudici della violenza sulla donna, con sede nella capitale e giurisdizione in tutto il suo ambito territoriale.
I “Juzgados de Violencia sobre la Mujer” hanno iniziato a funzionare il 29 giugno 2005; solo alcuni di questi tribunali si sono dedicati in esclusiva ai processi su materie relazionate alla violenza di genere.
Sono stati creati, su 434 giudici specializzati in violenza di genere, in totale 17 tribunali esclusivamente dedicati alla violenza sulla donna nelle capitali di: Granada, Málaga, Sevilla, Palma de Mallorca, Las Palmas a Gran Canaria, Santa Cruz a Tenerife, Alicante, Valencia, Murcia, Vitoria, San Sebastián, Bilbao, Barcelona(2) e Madrid (3).
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La violenza domestica: una visione comparatistica di Spagna e Italia
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Informazioni tesi
Autore: | Veronica Consolo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Andrea Gentilomo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 210 |
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