Patologie cefalgiche e livelli di funzionamento mentale. Uno studio empirico.
Ipotesi della ricerca: relazione tra patologie cefalgiche e disagio psichico
Numerose osservazioni cliniche, descritte da anni nella letteratura internazionale hanno messo in evidenza l’esistenza di relazioni clinicamente rilevanti tra cefalee e disagio psichico e psicopatologia (Ferenczi, 1919; Mitsikostas et al., 1999; Beghi et al.,2007; Porcelli, 2009; Pini, 2006; Pini et al., 2009 Cfr. Buccheri et al., 2004).
Ad un primo livello di analisi supponiamo,quindi, che esista una relazione tra il livello del funzionamento mentale e la patologia cefalgica. Nell’intento di individuare le associazioni tra le varie forme di cefalee primarie e diagnosi ex PDM. Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM-Task Force, 2006), in particolare con i Livelli di organizzazione di personalità e i profili del funzionamento mentale sono state prese in considerazione le nove capacità dell’Asse M del PDM.
Osservando ogni funzione riferita alle capacità dell’Asse M è possibile individuare dei livelli di funzionamento in quella categoria che possono rimandare a diversi livelli qualitativi di organizzazione della personalità (Kernberg, 1975). Un conseguenza è cercare di capire come, rimando coerenti e all’interno delle categorie proposte dal PDM, sia possibile tenere in considerazione il livello di organizzazione, di gravità del disturbo della personalità come concetto centrale.
Il QFM-27 (Albasi, Lasorsa, Porcellini, 2007), ha dato rilievo alla centralità del concetto di livelli di organizzazione di personalità nell’ambito della diagnosi del PDM (2006), evidenziando come le suddette capacità possono variare da risorse dell’individuo, a risorsa che si è sviluppata ma che funziona in modo conflittuale, a risorsa non sviluppata in modo completo, cioè deficitaria (Gazzillo, Albasi, Lingiardi, 2008). Tali ragionamenti hanno costituito la cornice teorica per il nostro studio e ritornando alla nostra prima ipotesi, in linea con le principali ricerche descritte dalla letteratura internazionale (Ferenczi, 1919; Mitsikostas et al., 1999; Beghi et al.,2007; Porcelli, 2009; Pini, 2006; Pini et al., 2009 Cfr. Buccheri et al., 2004) possiamo ipotizzare non solo che esista una relazione tra la patologia cefalgica e il livello di funzionamento mentale, ma anche che presumibilmente i soggetti cefalgici si collochino nel livello conflittuale e deficitario.
Inoltre, un’altra fonte di riflessione per le nostre ipotesi è costituita dall’idea che esista una relazione tra alcune Capacità dell’Asse M e la patologia cefalgica. Nello specifico potremmo presupporre, in linea con la letteratura sulla psicosomatica (Porcelli, 2009) che alcune capacità, indagate attraverso il QFM-27 risultino conflittuali o deficitarie nel campione clinico, in particolare la Capacità di Regolazione, Attenzione e Apprendimento, Capacità di Relazioni e Intimità, Categoria dell’Esperienza ed Espressione degli Affetti, Pattern e Capacità Difensive, Capacità di Autosservazione (PDM, 2006, pp76-83; Albasi, 2009; Albasi et al. 2007).
In questo caso, approfondiremo il livello di analisi andando ad indagare le eventuali relazioni tra i livelli di organizzazione del funzionamento mentale (sano, nevrotico, borderline) e le nove capacità nei rispettivi gruppi d’appartenenza. In ultima analisi, nell’eventualità di una compromissione di alcune Capacità dell’Asse M, andremo ad analizzare la natura di tale compromissione: conflittuale, deficitaria.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Patologie cefalgiche e livelli di funzionamento mentale. Uno studio empirico.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Barra |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia clinica e di comunità |
Relatore: | Cesare Albasi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 194 |
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