Sistema di test per dispositivi RFID
Introduzione al LabVIEW
LabVIEW è un linguaggio di programmazione grafica che utilizza icone invece di linee di testo per creare applicazioni. In contrasto con i linguaggi di programmazione testuali, in cui le istruzioni determinano l’esecuzione del programma, LabVIEW utilizza la programmazione basata sul flusso di dati, in cui è il flusso dei dati a determinare l’esecuzione. In LabVIEW si realizza un’interfaccia utente utilizzando un insieme di strumenti e di oggetti. L’interfaccia utente è nota come pannello frontale. Si può aggiungere codice utilizzando la rappresentazione grafica delle funzioni per controllare gli oggetti del pannello frontale. Lo schema a blocchi assomiglia in una certa misura ad un diagramma di flusso. LabVIEW è completamente integrato per la comunicazione con l’hardware tipo GPIB, VXI, PXI, RS-232, RS-485 e dispositivi DAQ plug-in. LabVIEW possiede anche caratteristiche interne per il collegamento della vostra applicazione al Web utilizzando LabVIEW Web Server e il software standard come il protocollo TCP/IP e ActiveX.
Utilizzando LabVIEW si possono creare applicazioni di test e misura, di acquisizione dati, di controllo degli strumenti, di memorizzazione dati, di analisi delle misure e di generazione di rapporti. Inoltre si possono anche creare eseguibili a sé stanti e librerie condivise, come le DLL, perché LabVIEW è un vero compilatore a 32 bit. Strumenti Virtuali: I programmi realizzati in LabVIEW vengono chiamati strumenti virtuali (Virtual Instruments – VI). I VI contengono tre componenti principali: il pannello frontale; lo schema a blocchi; l’icona con il riquadro connettori. Il pannello frontale costituisce l’interfaccia utente del VI, definisce gli ingressi e visualizza le uscite del VI. Esso viene realizzato con controlli e indicatori, che costituiscono i terminali interattivi d’ingresso e di uscita, rispettivamente. Una volta costruito il pannello frontale si aggiunge codice utilizzando le rappresentazioni grafiche delle funzioni per controllare gli oggetti del panello frontale. Lo schema a blocchi contiene il codice sorgente in formato grafico. Gli oggetti del pannello frontale appaiono come terminali sullo schema a blocchi.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Sistema di test per dispositivi RFID
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Informazioni tesi
Autore: | Mateo Leco |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria Elettronica |
Relatore: | Luigi Palumbo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 60 |
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