Caratterizzazione Sperimentale Dispositivo a Fluido magnetoreologico
Introduzione al controllo strutturale
In tempi recenti il concetto di controllo strutturale è ormai uscito dalla fase pionieristica ed è pronto per diventare un sistema di impiego per la protezione delle costruzioni civili soggette a severe eccitazioni ambientali come ad esempio forti terremoti Attualmente esistono due criteri per la progettazione di costruzioni in zone ad alto rischio sismico.
Uno è basato sul concetto della sicurezza rivolto solo alla salvaguardia delle vite umane prevedendo un danneggiamento della struttura, in maniera anche pronunciata durante l'evento tellurico, evitando il collasso. Il danneggiamento permette la dissipazione di gran parte dell energia in input nella struttura, ma le deformazioni permanenti che ne derivano richiedono importanti ed onerosi (per tempo e denaro) interventi di recupero (o demolizione e ricostruzione nel caso in cui la struttura si trovasse in uno stato di staticità irrecuperabile) lasciando la struttura più vulnerabile ad possibili eventi successivi.
L'altro criterio è basato sulla filosofia del " Performance based design " ,(Bertero 2000), basata sulla specificazione delle prestazioni attese dalla struttura durante gli eventi. Questa filosofia, oltre a garantire la salvaguardia delle vite umane, considera l'esigenza di rendere al minimo il danneggiamento della struttura. Un metodo efficace per ottenere tali risultato è quello di utilizzare le tecniche del Controllo Strutturale concetto formalizzato per la prima volta da YAO nel (1972), applicando la teoria dei controlli automatici all'ingegneria civile.
Infatti i metodi innovati del Controllo Strutturale sono diventati, negli ultimi anni, di grande attualità in quanto sono in grado di resistere ad azioni dinamiche di elevata entità riducendo enormemente la risposta delle strutture soggette a tali forze. In particolare, si riesce a modificare opportunamente le proprietà della struttura e di conseguenza ottenere la risposta desiderata.
Esistono quattro approcci differenti per il controllo strutturale :
− passivo;
− attivo;
− semi attivo;
− ibrido.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Caratterizzazione Sperimentale Dispositivo a Fluido magnetoreologico
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Informazioni tesi
| Autore: | Fabio Grassi |
| Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
| Anno: | 2010-11 |
| Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
| Facoltà: | Ingegneria |
| Corso: | Ingegneria edile |
| Relatore: | Maurizio De Angelis |
| Lingua: | Italiano |
| Num. pagine: | 140 |
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