Interpretazione della devianza minorile e prevenzione
Interpretazione della devianza
La famiglia moderna ha perduto molte delle sue funzioni, certamente quella economica, ad opera dell’economia industriale, non costituendo più la famiglia un’unità di lavoro e di produzione. Così non le è riconosciuta la funzione di protezione sui suoi membri, funzione questa assunta dallo Stato moderno, attraverso i sistemi di sicurezza e di ordine.
Qualche autore ritiene che anche le funzioni educative e religiose, trasferite alla scuola e alla chiesa, abbiano cessato di essere altrettanto prerogative della famiglia moderna, che in definitiva resterebbe un centro di affetti e consumo comuni. Le funzioni educative servirebbero al più nel trasmettere alle generazioni nuove le tradizioni di cultura e civiltà.
Tuttavia, pur nella trasformazione operata dalla famiglia moderna per effetto dei fatti più vari, quale l’industrializzazione, l’urbanesimo e l’occupazione lavorativa delle donne, vi sono alcune sue attribuzioni da ritenere connaturali e non cedibili ad altre istituzioni, come lo Stato, le istituzioni religiose e private. Pur nella perdita notevole delle sue funzioni, resta il suo compito essenziale che è quello della formazione della personalità socio-culturale di un gruppo ristretto. Ciò spiega la definizione di Cooley, secondo cui la famiglia è un gruppo primario perché dà all’individuo la prima esperienza dell’unità sociale.
Il problema dell’antisocialità minorile viene in genere visto come un effetto della mancata o imperfetta socializzazione dei minori, facendo di essa carico, per buona parte, alle carenze attuali della struttura familiare.
Certamente non si vuole negare che la maggior parte dei fattori di delinquenza minorile si riscontrano nelle epoche in cui per cause varie la famiglia è venuta meno ai suoi compiti formativi ed è apparsa minata fin nelle proprie basi per la frequente immoralità dei stessi genitori, per l’isolamento dai nuclei familiari e per l’aridità affettiva dei suoi componenti.
Anche se il problema, visto a monte, affonda generalmente le sue radici nelle mancata o difettosa socializzazione del minore non può essere trascurato quel che è emerso specialmente dalle indagini compiute dalla scuola di Chicago, secondo cui la delinquenza giovanile si trova concentrata nelle aree più depresse delle grandi città e si manifesta attraverso atti compiuti da gruppi organizzati di coetanei. Del resto una delle note psicologiche proprie dei futuri delinquenti è il bisogno di cercare un ambiente conveniente alle loro aspirazioni, fuori dall’ambiente familiare. L’ingresso nella banda non è limitato a soggetti in cui poteva dirsi essere stato carente il processo di socializzazione, ma è aperta anche a quei soggetti che postisi sulla strada dell’eccessivo appagamento, anche dei bisogni non necessari, sono presi poi del cosiddetto mito di potenza e sono eccitati dal contagio mentale degli altri coetanei.
Un altro aspetto del ruolo che le bande di minori hanno nella formazione del comportamento deviato è quello di creare nell’adolescente il desiderio di innalzarsi al livello dell’uomo adulto e ciò avviene non per le vie normali, ma con sensibile spostamento di quelli che sono i valori umani.
Ogni società e ogni cultura definiscono dei comportamenti che ritengono “giusti”, “sani” e “morali” tesi a regolamentare l’azione ed i rapporti sociali tra gli individui.
La devianza vuol dire non rispettare volontariamente le norme sociali. La trasgressione di tali norme comporta l’applicazione di sanzioni che sono proporzionali al tipo di devianza commessa e conseguenza della reazione sociale che essa provoca. Sul comportamento deviante sono state formulate varie teorie, come quella del determinismo biologico di Darwin, secondo il quale diverse reazioni agli eventi dipendono dai fattori genetici, per cui, si nasce con la predisposizione ad essere devianti. […]
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Interpretazione della devianza minorile e prevenzione
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Informazioni tesi
Autore: | Michelangelo Pastore |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università Telematica Pegaso |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Angelina Vivona |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 68 |
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