Interessi e Soddisfazione Lavorativa in un Gruppo di Persone con Menomazione Intellettiva
Inserimento lavorativo di persone con Disabilità Intellettiva
Il lavoro è un aspetto di fondamentale importanza per gli adulti ed è un obiettivo a cui gli individui con e senza disabilità aspirano (Jahoda, Kemp, Riddell e Banks, 2008). L’importanza di avere un lavoro è data dai benefici che ne conseguono: maggior autonomia e indipendenza economica (Jahoda et al., 2008), maggior stima di sé stessi e benessere emotivo (Winn e Hay, 2009) e di conseguenza una migliore qualità della vita (Grant, 2008; Jahoda et al., 2008). Oltre a questi benefici, avere un lavoro ha aspetti postivi anche nella sfera sociale, in quanto incrementa la rete sociale dell’individuo sia all’interno che al di fuori del posto di lavoro.
In linea con questi aspetti positivi del lavoro, negli ultimi anni l’Italia ha adottato un modello integrativo che favorisce l’inserimento di persone “svantaggiate” (persone con disabilità intellettive, fisiche o sensoriali, invalidi civili e di guerra,…) nel mondo del lavoro. Nel 1992 è entrata in vigore la legge n. 104, capitolata “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” (Gazzetta Ufficiale n. 39 del 17 febbraio 1992), con lo scopo di favorire l’integrazione di persone con disabilità nella società, agendo con benefici mirati. Questa legge, tutela le persone con disabilità relativamente a tutti gli aspetti della vita sociale e comunitaria (scuola, famiglia, lavoro,…); nello specifico, l’articolo n. 8 riguardo all’inclusione nel mondo del lavoro prevede “misure atte a favorire la piena integrazione nel mondo del lavoro, in forma individuale o associata, e la tutela del posto di lavoro anche attraverso incentivi diversificati”. Nell’articolo n. 17 della stessa legge, come già previsto dalla legge n. 845 del 1978 nella quale è prevista la realizzazione di corsi professionali di specializzazione e avviamento al lavoro, viene tutelata l’integrazione a tali corsi di persone con disabilità, tenendo conto delle qualità individuali di queste persone e anche attraverso l’utilizzo di mezzi specifici, al fine di poter conseguire una qualifica professionale specifica. L’articolo successivo, invece, disciplina l’istituzione e la tenuta per ogni regione dell’albo degli enti, istituzioni, cooperative sociali, di lavoro, di servizi, e dei centri di lavoro guidato, associazioni ed organizzazioni di volontariato che svolgono attività idonee a favorire l'inserimento e l'integrazione lavorativa di persone con disabilità.
Successivamente, il 23 marzo 1999, è entrata in vigore la legge n. 68 capitolata “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, con la quale vengono definite le regole contrattuali per persone con disabilità. Nell’articolo n. 1 viene specificato che le persone a cui questa legge si applica sono: persone in età lavorativa con disabilità fisiche, psichiche o sensoriali e persone con menomazioni intellettive, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile in conformità alla tabella indicativa delle percentuali di invalidità per minorazioni e malattie invalidanti approvata, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 23 novembre 1988, n. 509, dal Ministero della sanità sulla base della classificazione internazionale delle menomazioni elaborata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità; persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33 per cento, accertata dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le malattie professionali (INAIL) in base alle disposizioni vigenti; persone non vedenti o sordomute, di cui alle leggi 27 maggio 1970, n. 382, e successive modificazioni, e 26 maggio 1970, n. 381, e successive modificazioni; persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio con minorazioni ascritte dalla prima all'ottava categoria di cui alle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, e successive modificazioni (Gazzetta Ufficiale n. 68, 23 marzo 1999).
Nell’articolo n. 3 della stessa legge, invece, viene stabilito che i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavorative un numero di persone appartenenti alle categorie elencate sopra proporzionale al numero complessivo dei dipendenti (Gazzettino Ufficiale n. 68, 23 marzo 1999).
I servizi provinciali che gestiscono l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità (SIL) si occupano di valutare i bisogni occupazionali delle persone e delle aziende pubbliche e private. Queste strutture hanno il compito di stabilire un progetto di inserimento lavorativo individuale, metterlo in atto, monitorare l’esperienza lavorativa verificando l’efficacia del progetto, e promuovere gli sforzi di collaborazione tra le società e i servizi sociali.
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Interessi e Soddisfazione Lavorativa in un Gruppo di Persone con Menomazione Intellettiva
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Informazioni tesi
Autore: | Alice Piccardi |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia di Comunità |
Relatore: | Laura Nota |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 97 |
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