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Il trasmesso scritto via web di singoli scriventi in diversi tipi di testo

Inglese e altre lingue

L'inglese è indubbiamente la lingua straniera che più viene utilizzata all'interno dei testi della CMC. Il suo utilizzo è molto ampio e va dall'inserimento di singoli termini, giustificati in quanto tipici del mondo del computer o tecnicismi, all'utilizzo di anglicismi “di moda” che nulla aggiungono al significato e che vengono preferiti ai corrispettivi italiani per pure motivazioni personali ed estetiche.
In alcuni soggetti il ricorso all'inglese è così alto da sfociare in fenomeni di code mixing (ad esempio 2.10 M. D. G.), con la presenza di proposizioni parzialmente in italiano e parzialmente in inglese.
Inoltre, l'inglese viene di norma preferito nelle titolazioni delle cornici dei blog e dei post, probabilmente per dare una patina di internazionalismo o perché avvertito come maggiormente espressivo.
Il ricorso all'inglese è diffuso in tutte le tipologie prese in esame, ma se in blog ed email è facile trovare costrutti verbali, spesso idiomatici, in chat e social network la presenza dell'inglese è limitata a elementi lessicali, tecnici o fortemente colloquiali (anche con alterazioni grafiche, soprattutto informal spelling).
L'esistenza, nei social network, di ingressi totalmente in inglese è invece da giustificarsi con la tipologia degli interlocutori, spesso stranieri, con cui gli scriventi interagiscono, mentre nei blog e nelle email l'utilizzo di questo tipo di costrutti è dovuto esclusivamente ad un motivo stilistico.
Si rileva poi l'utilizzo di altre lingue, anche se con una frequenza decisamente più bassa. Si tratta prevalentemente di spagnolo, francese e tedesco, di cui vengono utilizzati elementi lessicali o espressioni fortemente stereotipate (besos, ja, ca va san dire). Molto simile l'uso che si fa del latino, di cui si utilizzano esclusivamente formule fisse e largamente conosciute (tertium non datur; in primis; mea culpa).
Per quanto riguarda i dialetti, invece, bisogna fare una prima distinzione fra l'utilizzo del dialetto dell'area di provenienza e quello del dialetto di altre aree. Sono numerosi, infatti, gli esempi di utilizzo di termini o espressioni di area romana in scriventi che non hanno mai abitato a Roma. Il fenomeno non è nuovo ed è dovuto alla volontà di caratterizzare il testo a livello espressivo e colloquiale, utilizzando elementi che si avvertono come tipici dell'oralità (il dialetto o, meglio, l'italiano regionale di area romana è infatti quello che più ha influito sul linguaggio colloquiale giovanile). Questo tipo di elementi sono presenti soprattutto nelle chat. In misura minore, però, si ritrovano anche in email e social network, mentre sono pressoché inesistenti nei blog.
Diversa funzione e distribuzione ha l'utilizzo del dialetto della propria area di provenienza. Questo, infatti, sfruttato prevalente dagli scriventi di origini sarde, ha una frequenza decisamente più alta sia nelle email che in chat e social network, benché anch'esso sia assente nei blog. Si ritrovano, comunque, espressioni decisamente più complesse e meno stereotipate, oltre ad un'ampia varietà lessicale.
Interessanti i casi di 2.6 C. P. e 2.8 N. M. I soggetti sono entrambi di origine sarda, ma vivono ormai da molti anni a Roma. Non si ritrovano, nei loro testi, termini dialettali o regionali di area sarda, ma il ricorso a termini ed espressioni romane è molto alto rispetto a quanto facciano gli altri scriventi di area non sarda del loro dialetto d'origine. I valori sono più simili a quelli che si ritrovano, in altri soggetti, per il sardo. In questo caso sembra quindi che i due soggetti abbiano mantenuto la tendenza a rendere espressivo il testo attraverso l'inserimento di termini ed espressioni dialettali, ma che abbiano sostituito il dialetto di \origine con quello di arrivo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il trasmesso scritto via web di singoli scriventi in diversi tipi di testo

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Informazioni tesi

  Autore: Silvia Pilloni
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere Moderne
  Relatore: Ilaria Bonomi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 300

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