Il foro delle obbligazioni nello spazio giuridico comunitario

Il luogo in cui l’obbligazione contrattuale dedotta in giudizio è stata o deve essere eseguita, costituisce un criterio di competenza giurisdizionale la cui rilevanza è giustificata dal collegamento particolarmente intenso tra l’obbligazione contrattuale, che costituisce l’oggetto della controversia, ed il giudice che è chiamato a deciderla. La disciplina del forum destinatae solutionis esprime una decisa opzione a favore del giudice del luogo dell’esecuzione del contratto, escludendo, al tempo stesso, ogni rilevanza al criterio di collegamento con il giudice del luogo di conclusione dello stesso. Per facilitare l’identificazione delle controversie per le quali il criterio speciale è chiamato ad operare, la Corte di Giustizia ha fornito un’interpretazione autonoma della nozione di materia contrattuale, richiamando i principi e gli scopi del sistema normativo comunitario, piuttosto che il diritto interno degli Stati: così l’individuazione della materia contrattuale deve essere effettuata in modo restrittivo, dal momento che la sua
ricorrenza consente l’operatività di un criterio speciale, che deroga al criterio generale stabilito dall’art. 2, cioè il foro del domicilio del convenuto. In particolare, una controversia potrà essere assunta alla materia contrattuale ex art. 5, n. 1, solo quando ci si trovi di fronte ad un obbligo liberamente assunto da una parte nei confronti dell’altra48. Fuori da tali ipotesi si deve ritenere che, le controversie, seppur inerenti ad obbligazioni collegate all’esistenza di un contratto, ma non liberamente assunte, ricadano nella materia extracontrattuale, regolata dall’art. 5, al n. 3.