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Le terapie sostitutive renali continue (CRRT) in terapia intensiva. Un'indagine sul ruolo dell'infermiere e sulla conoscenza delle linee guida internazionali e delle procedure locali.

Indicazioni per l'inizio della C.R.R.T e controindicazioni

La CRRT è una metodica indicata per pazienti instabili dal punto di vista emodinamico per cui è la tecnica di elezione per trattare i pazienti delle terapie intensive; è caratterizzate da:
• rimozione lenta e continua di fluidi e soluti,
• maggior efficienza depurativa nel tempo
• controllo perdita tamponi e stato di acidosi
• rimozione mediatori della flogosi (nella sepsi severa e nello shock settico permette la rimozione dei mediatori pro-infiammatori)
• mantenimento della perfusione cerebrale e stabilità della pressione endocranica

La CRRT ha diverse indicazioni terapeutiche. Per quanto riguarda le indicazioni "convenzionali", essa è generalmente indicata per i pazienti con danno renale acuto (AKI) e per i pazienti in trattamento dialitico cronico che necessitino di ricovero in terapia intensiva.

Per quanto riguarda le indicazioni assolute abbiamo:
• oligo-anuria (emissione di urina inferiore a 200mL /12h o anuria)
• azotemia (urea > 36 mmol/L)
• iperkaliemia (K⁺ > 6.5)
• acidosi metabolica (pH < 7,1)
• ipo/ipernatriemia
• termoregolazione (ipertermia o ipotermia incontrollata)
• sovraccarico di fluidi refrattario ai diuretici
• intossicazione da droghe o tossine dializzabili

Per quanto riguarda le indicazioni "relative" abbiamo:
• SIRS/sepsi severa/ shock settico
• aumento degli stati catabolici (come rabdomiolisi)
• aumento della pressione intracranica
• ipertensione severa
• anomalie elettrolitiche
• instabilità emodinamica

Le controindicazioni all'utilizzo della CRRT sono:
• direttive anticipate che indicano che il paziente non vuole la dialisi
• mancanza di infrastrutture adeguate e di personale addestrato per la terapia sostitutiva renale continua
• incapacità di stabilire l'accesso vascolare
• paziente che riceve cure palliative
• elevata probabilità di mancato recupero della funzione renale in pazienti che non sono candidati alla dialisi cronica

Ovviamente tale terapia presenta delle limitazioni e non è esente da rischi: richiede l'utilizzo di un accesso vascolare centrale di grosso diametro, il quale è una potenziale fonte di infezione; può causare ipotensione; rischio emorragico per dosi inadeguate o un controllo inadeguato degli anticoagulanti; formazione di coaguli nel circuito; dose inadeguata e down-time; squilibrio elettrolitico; immobilizzazione dei pazienti per tempi prolungati ed aumento dei costi.

Il successo della CRRT dipende dalla dose prescritta e raggiunta, dalla durata del trattamento, dal tipo di dializzatore e dal metodo e dalla dose di anticoagulante, oltre a un protocollo di gestione della CRRT consolidato (p. es., tipo, dimensione, lunghezza, posizionamento e cura delle linee centrali, indicazioni di quando iniziare e quando fermare CRRT).

Inoltre, l'erogazione e l'esecuzione della CRRT richiedono personale medico e infermieristico ben addestrato. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le terapie sostitutive renali continue (CRRT) in terapia intensiva. Un'indagine sul ruolo dell'infermiere e sulla conoscenza delle linee guida internazionali e delle procedure locali.

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Informazioni tesi

  Autore: Denise Piccioli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Giandomenico Luigi Biancofiore
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 124

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Parole chiave

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tecniche sostitutive renali continue
danno renale acuto
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