Geopolitica dell'Asia Centrale alla luce dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai
India e Cina, amore e odio
Lo stato delle relazioni tra Repubblica Popolare Cinese ed India è stato, fin dal secondo dopoguerra, altalenante ed incerto, nonostante l'India si fosse fortemente adoperata per far accettare la Cina comunista dalla comunità internazionale. Il Primo Ministro indiano Nehru fu tra i primi a chiedere il riconoscimento alla Repubblica Popolare di un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite al posto di Taiwan e si prodigò nel ruolo di mediatore tra Washington e Pechino durante la guerra di Corea. Le risposte cinesi non furono altrettanto amichevoli.
Nel 1951 la Repubblica Popolare occupò il Tibet, nonostante Nuova Delhi stesse faticosamente lavorando per promuovere uno spirito di fratellanza tra i due popoli. Il Tibet è una regione molto vicina all'India sia per ragione storiche che culturali, la sua occupazione da parte cinese costituì un chiaro segnale di sfida al governo Nehru che però preferì rinunciare a qualsiasi diritto sulla regione per non scatenare una guerra con Pechino. In seguito all'occupazione del Tibet da parte cinese si aprirono due gravi crisi confinarie, nelle regioni di Aksai Chin e nella regione di Arunachal Pradesh, destinate a rendere difficili e conflittuali le relazioni tra i due paesi fino ai giorni nostri. L'ingresso del Pakistan nell'alleanza militare degli Stati Uniti in funzione antisovietica acuì le tensioni confinarie gettando Nuova Delhi tra le braccia di Mosca che sostenne nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite le ragioni indiane sul Kashmir. L'avvicinamento sovietico al gigante indiano convinse la Repubblica Popolare Cinese, in rotta con Kruscev, ad appoggiare in maniera più incisiva la causa pakistana sulla questione kashmira. La politica di avvicinamento unilaterale indiana nei confronti della Cina non ha mai trovato corrispondenza da parte cinese, come dimostra il ruolo di primo piano che Pechino ricoprì nello sviluppo del programma militare nucleare pakistano.
Il governo cinese infatti desideroso di bilanciare la potenza nucleare indiana nel subcontinente indiano, aiutò in modo decisivo gli scienziati pakistani nella costruzione della bomba e concesse al governo di Islamabad il permesso di effettuare gli esperimenti nucleari nel lago di Lop Nor nella regione dello Xinjiang. A partire dagli Novanta, complici la fine della Guerra fredda ed il clima di generale distensione, Repubblica Popolare Cinese ed India iniziarono una graduale ma costante cooperazione sul terreno dello sviluppo economico e commerciale.
Dal 2000 il volume degli scambi commerciali tra i due giganti è cresciuto ogni anno in maniera esponenziale arrivando alla fine del 2009 a superare i 60 miliardi di dollari. Se dal punto di vista commerciale le relazioni sino-indiane hanno conosciuto un significativo miglioramento, non si può dire lo stesso per i rapporti diplomatico-politici che rimangono molto tesi a causa delle regioni contese. La situazione nell'Arunachal Pradesh e nell'Aksai Chin rimane esplosiva.
Nel 2007 l'ambasciatore cinese a Delhi Sun Yuxi affermò, durante una conferenza stampa, che l'Arunachal Pradesh apparteneva alla Repubblica Popolare Cinese. La dichiarazione assunse un significato ben più forte in quanto rilasciata pochi giorni prima della visita ufficiale del Presidente cinese Hu Jintao in India. Nuova Delhi rispose alle provocatorie e minacciose dichiarazioni dell'ambasciatore Sun inasprendo le regole per i visti di lavoro di cui si avvalevano oltre 25.000 lavoratori cinesi. In seguito all'escalation dello scontro Pechino ha bloccato un prestito all'India da parte dell'Asian Development Bank, in quanto destinato alla costruzione di infrastrutture nell'Arunachal Pradesh. Nel 2009 il governo indiano ha ulteriormente indispettito Pechino invitando il Dalai Lama a Tawang, una località indiana nei pressi del confine cinese su cui Pechino rivendica la sua sovranità.
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Geopolitica dell'Asia Centrale alla luce dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai
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Informazioni tesi
Autore: | Daniele Gizzi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Relazioni internazionali |
Relatore: | Maurizio Vernassa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 181 |
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