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La Banca del Tempo nella scuola: l’esperienza dell’imparare scambiando. Vantaggi, limiti e possibili soluzioni.

Indagine peresonale sui vantaggi e le difficoltà della Banca del tempo nella scuola

La Banca del Tempo applicata all’ambiente scolastico, come visto nel precedente capitolo, sembra avere numerosi vantaggi e utilità, così come dei punti deboli e delle difficoltà.
Con questa ricerca si sono volute mettere a confronto le opinioni di dodici intervistati, che sono stati reperiti perchè autori di libri o di articoli sul tema, organizzatori di convegni sull’argomento, ed implicati a vario titolo con progetti di Banca del Tempo nella scuola. Questo con l’obiettivo di estrarre i punti in comune tra le interviste per poter meglio delineare quali sono i principali vantaggi ed utilità, i principali problemi, ma soprattutto per poter trovare delle possibili soluzioni a tali problemi, dall’unione di diverse idee.

Il campione è composto da dodici persone, di cui nove donne e tre uomini, che lavorano o che hanno lavorato a vario titolo nel mondo della scuola: insegnanti, direttori scolastici, operatori sociali, psicopedagogisti, formatori. Sei soggetti provengono dal Piemonte, due dall’Emilia-Romagna, tre dalla Lombardia, uno dalla Liguria e uno dal Veneto. Gli intervistati sono stati contattati tramite telefono o, più spesso, per e-mail. Sempre tramite e-mail, e in soli due casi oralmente, è stata proposta un’intervista composta da sei domande aperte. Le risposte pervenute sono state analizzate con il programma di analisi delle interviste ATLAS.ti.

Questo programma consente di selezionare le parti del testo che si ritengono importanti ai fini della ricerca, dividerle in singole unità ed associare ad ognuna di queste unità dei codici che siano identificativi del significato espresso. Questi codici, una volta terminata l’analisi di tutto il testo, vengono raggruppati in categorie più generali, che comprendono vari codici specifici. Il programma permette di calcolare la frequenza di unità associata ad ogni singolo codice e alla categoria generale. Gli schemi che si trovano nei prossimi paragrafi, evidenziano proprio questi aspetti: mettono in risalto le categorie generali, mostrando le categorie specifiche da cui sono formate; inoltre, vicino ad ognuna di queste vi è la frequenza di risposte assegnate a quella classe. Si è deciso di usare gli organigrammi, in quanto sembrano avere un effetto più immediato nella visualizzazione delle categorie generali e nella loro differenziazione in categorie specifiche.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La Banca del Tempo nella scuola: l’esperienza dell’imparare scambiando. Vantaggi, limiti e possibili soluzioni.

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Magnolo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze psicologiche
  Relatore: Massimo Santinello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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Parole chiave

aiuto reciproco
autoefficacia
banca del tempo
insegnanti
risorse
risorse personali
scambio
scuola
socializzazione
valorizzazione delle capacità

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