L'Italia Democristiana e l'alleanza con gli Stati Uniti
In God We Trust - il punto d'incontro con il mondo cristiano
A partire dagli anni '50, grazie alle strategie politiche adottate dalla presidenza Eisenhower, il senso religioso diventa un potente strumento identitario da contrapporre al socialismo ateo di URSS e Cina.
Durante i suoi mandati Eisenhower pone la fede al centro della politica presidenziale: il suo discorso inaugurale inizia con una breve preghiera scritta da lui stesso, le sue riunioni di gabinetto si dedicano ad un momento di silenzioso raccoglimento prima di entrare nel vivo del dibattito.
Eisenhower crede che la fede religiosa sia la distinzione più importante tra la libertà americana e l'oppressione comunista. Il blocco sovietico è uno stato tirannico che deride la spiritualità. Gli americani di tradizione giudaico-cristiana, al contrario, credono che ogni persona sia una creazione di Dio. I diritti umani individuali sono quindi divini e non devono essere calpestati da un governo onnipotente. Per combattere e vincere la guerra fredda, Eisenhower crede che gli americani debbano dedicarsi a questo principio.
La dottrina dell'ateismo scientifico Marxista-Leninista attribuisce invece al sentimento religioso una sorta di proprietà analgesica, che distrae il proletariato dalla lotta di classe, con le parole di Marx: "La religione è il lamento della creatura oppressa, il cuore di un mondo senza cuore, e l'anima delle condizioni senz'anima. L'oppio dei popoli."
Il legame fra il cristianesimo occidentale e la presidenza americana diventa ormai indissolubile quando il primo febbraio del 1953 il presidente Eisenhower viene battezzato dal reverendo Edward Nelson ed entra così a far parte della Chiesa Presbiteriana Nazionale Evangelica Protestante. Contestualmente all'aperta collaborazione anticomunista di governo e chiesa, nel 1954 le parole under God vengono aggiunte al giuramento di fedeltà alla Nazione. Nello stesso anno il democratico Charles Bennett presenta al congresso la risoluzione che introdurrà le parole In God We Trust sul dollaro americano, che viene approvata con grande entusiasmo del presidente l'11 luglio 1955, e che di fatto rende bipartisan la nuova alleanza con la Chiesa.
"Niente può essere più certo del fatto che il nostro paese è stato fondato in un'atmosfera spirituale e con una ferma fiducia in Dio. Mentre il sentimento di fiducia in Dio è universale e senza tempo, queste particolari quattro parole "In God We Trust" sono indigene del nostro paese. In questi giorni in cui il comunismo imperialista e materialista cerca di attaccare e distruggere la libertà, dovremmo cercare continuamente modi per rafforzare le basi della nostra libertà. Aggiungere "In God We Trust" alla moneta, servirà a ricordare permanentemente che le fortune politiche ed economiche della nazione sono legate alla sua fede spirituale."
Bennett è chiarissimo nel condannare il comunismo e nell'attribuire alla fede un potente strumento di opposizione alla sua espansione ideologica. Con un'ulteriore risoluzione congiunta del congresso, le parole In God We Trust sostituiscono "E Pluribus Unum" e diventano il nuovo motto ufficiale del popolo statunitense e, di conseguenza, della lotta al comunismo globale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'Italia Democristiana e l'alleanza con gli Stati Uniti
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Sforza |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Piero Graglia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 44 |
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