Ricerca ed Innovazione al servizio dell'impresa: Spin-off, PST e BIC
Imprenditorialità e start-up
La Commissione Europea ha definito l’imprenditorialità come “uno stato mentale”, chiarendo che si tratta “della motivazione e della capacità del singolo, da solo o nell'ambito di un'organizzazione, di riconoscere un'occasione e di trarne profitto al fine di produrre nuovo valore o il successo economico. Creatività o innovazione – prosegue la Commissione – sono necessarie per entrare in un mercato esistente rimanendo competitivi, per cambiarlo o persino crearne uno nuovo. Per trasformare in successo un'iniziativa imprenditoriale è necessaria la capacità di combinare creatività o innovazione con una sana gestione e di saper adattare un'impresa per ottimizzarne lo sviluppo in tutte le fasi del suo ciclo di vita. E' un processo che va ben oltre la gestione quotidiana e riguarda le ambizioni e la strategia di un'impresa”.
L’imprenditorialità è un fattore importante, poiché contribuisce alla crescita economica di un territorio e alla creazione di posti di lavoro; Paesi con un notevole incremento dell'attività imprenditoriale tendono di conseguenza a registrare cali del tasso di disoccupazione.
Come abbiamo visto nel precedente capitolo, il ruolo dominante riguardo sviluppo economico e occupazione è riservato alle PMI, che costituiscono il tessuto produttivo predominante all’interno dell’UE.
Verso la metà del secolo scorso gli economisti prevedevano la supremazia delle grandi imprese; determinate dimensioni erano indispensabili per realizzare economie di scala, sfruttare i mercati esteri e mantenere il passo con le nuove possibilità tecnologiche.
Negli anni ‘60 e ‘70, in effetti, possiamo riscontrare che l'economia era dominata dalle grandi industrie; in seguito, come abbiamo visto, si è avuta un'inversione di tendenza. Le grandi imprese hanno razionalizzato le proprie attività mediante processi di ristrutturazione, esternalizzazione o ridimensionamento: è emersa l’importanza delle piccole e medie imprese in modo significativo.
Il mercato interno attuato dall'UE si è sviluppato grazie all'eliminazione di ostacoli, al riconoscimento reciproco e all'armonizzazione. Questi sviluppi hanno aperto nuove possibilità d'iniziativa imprenditoriale; nel 2000 il Consiglio ha anche approvato la carta delle piccole imprese, con la quale s’intendeva dare alle piccole imprese una spinta per trarre maggior profitto dall’economia e porre una particolare enfasi nella promozione degli investimenti, dei posti di lavoro e incoraggiare la crescita attraverso la conoscenza, l’innovazione ed il dinamismo imprenditoriale.
La generazione di nuove attività imprenditoriali è un processo essenziale per la crescita di economica: consente di portare rinnovamento e produrre sviluppo, grazie al continuo ammodernamento dei prodotti e dei processi; inoltre, la nascita di nuove imprese è un veicolo fondamentale per l’ingresso nel contesto economico di nuove e diverse organizzazioni d’idee. La vitalità di un tessuto economico si misura sulla capacità di sviluppare organizzazioni capaci di durare nel tempo, la sua vivacità è alimentata da elevati tassi di natalità d’iniziative imprenditoriali.
Per avvio di una nuova impresa s’intende la generazione, almeno parzialmente originaria, di una nuova azienda di produzione e la presenza contestuale o di un nuovo imprenditore o comunque di un imprenditore al momento disoccupato o, infine, di apporto di capitale di comando non imputabile a un gruppo aziendale preesistente. È questa la fase che è detta comunemente di “start-up”.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Piscitelli |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Studi Europei |
Relatore: | Vittorio Amato |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 142 |
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