Indymedia Italia: quando gli hacker fanno politica
Il volontarismo anarcoide
La partecipazione a Indymedia è libera, gratuita, aperta a tutti. Indymedia Italia, si eccettua la generale discriminante antifascista, antirazzista, e antisessista, non pone condizioni ai propri attivisti. Chiunque ´e libero di entrare e uscire a piacere da Indymedia (di fatto, considerata la natura assolutamente aperta e fluida di Indymedia, parlare di un dentro e di un fuori può essere utile in certi contesti, ma è anche fuorviante). Ciascuno sceglie in totale autonomia le proprie modalità di attivismo in un IMC: quanto tempo dedicare, a cosa, quando: secondo i propri desideri, le proprie possibilità, e in conformità con il proprio personale senso di responsabilità. Le uniche sanzioni che la comunit´a offre - e gli unici riconoscimenti - sono del tutto immateriali: insulti o complimenti, prestigio o fama di rompiscatole. Può essere difficile da credere per molti, ma, in cinque anni, Indymedia Italia non ha mai dovuto espellere nessuno dalle proprie liste di discussione, nè da nessuna assemblea. Qualche provocatore, affiacciatosi, ha poi trovato da solo la porta d’uscita della comunità. Uno dei limiti insiti in un modello organizzativo fortemente destrutturato, in cui ciascuno fa un pò quello che vuole, quando vuole, e se ne ha voglia, è che esso verte in modo strategico, e non derogabile, sulla responsabilità individuale dei singoli partecipanti. Nulla impedisce a qualcuno di impegnarsi a fare una cosa e poi non farla, o a farla male, o a non rispettare i tempi stabiliti, con ciò causando un danno al progetto, e alla comunità- danno proporzionale all’importanza relativa del compito in questione. Le sanzioni a disposizione del gruppo sono di tipo morale, e vanno a incidere sulla quantità di rispetto - forma simbolica di capitale - di cui un attivista gode, nel gruppo. Chi si comporta ripetutamente in modo inaffidabile guadagnerà, nel tempo una fama negativa; al contrario, un comportamento censurabile episodico, specie se attuato da persona che precedentemente aveva dimostrato di meritare stima, sarà probabilmente ‘perdonato(nota: inoltre, è facile presumere che sarà accompagnato da scuse, fornite dall’attivista in questione al gruppo). E’ ragionevole attendersi che il gruppo tenda a opporsi, attraverso la voce di alcuni partecipanti, ad autocandidature, per compiti rilevanti, da parte di persone che abbiano in precedenza dimostrato scarsa affidabilità.
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Indymedia Italia: quando gli hacker fanno politica
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Informazioni tesi
Autore: | Carlo Beschi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della Comunicazione |
Relatore: | Roberto Grandi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 499 |
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