Rito e Catarsi nell'opera artistica di Hermann Nitsch
Il trionfo dell'effimero nell'arte: il Gruppo Fluxus
Fluxus è probabilmente uno dei fenomeni artistici più difficili da analizzare. È un movimento di sua natura sfuggente e quindi particolarmente complesso da definire.
Per uno dei suoi esponenti, Dick Higgins, "Fluxus non è un momento della storia, né un movimento artistico. Fluxus è un modo di fare le cose, una tradizione, un modo di vivere e morire".
In realtà ancora oggi non è chiaro se possiamo parlare di Fluxus come di un movimento, oppure come di un gruppo connotato storicamente, o ancora come di un'attitudine. Ad ogni modo il gruppo nasce agli inizi degli anni sessanta.
Il termine Fluxus appare per la prima volta in Europa, nel 1961, su di un invito a partecipare a tre conferenze dell'artista e architetto lituano George Maciunas, dal titolo Musica Antiqua et Nova.
Lo stesso Maciunas è considerato ufficialmente fondatore e principale ideatore del Fluxus, che non parte da manifesti ufficiali o da un organico di artisti ben definito, ma è piuttosto una comunità unita, nella quale tutti possono entrare ed uscire liberamente.
Inoltre Fluxus è spesso associato all'etichetta "New Dada", proprio per sottolineare il suo stretto legame con quelle avanguardie degli anni sessanta che, sulla lezione del Dadaismo, miravano a rivendicare una pratica artistica che facesse riferimento alla realtà ed alla vita nei suoi aspetti più semplici e quotidiani. Non a caso Maciunas discuteva con il fondatore del Dadaismo, Tristan Tzara, della possibilità di applicare questa etichetta al suo gruppo.
L'esperienza Fluxus si avvia in Germania a Wiesbaden nel 1962 con il concerto Fluxus Internationale Festspiele Neuester Musik, e da quel momento si protrae in ogni parte del mondo, dall'America all'Europa, fino ad arrivare in Giappone e in Corea.
Con Fluxus infatti si tentano di infrangere le barriere geografiche e culturali, coinvolgendo artisti americani, coreani, giapponesi, europei.
Lo scopo è creare una vera e propria rete internazionale con nodi a New York, Dusseldorf, Praga, Madrid, Berlino,Tokio, e altre importanti città del mondo.
Alcuni tra i tanti protagonisti di questa rete erano: George Brecht, Ben Patterson, Ben Vautier, La Monte Young, Eric Andersen, Philip Corner, Wolf Vostell, Joseph Beuys, Nam June Paik, Yoko Ono, Ray Johnson oltre ai già citati Higgins e Maciunas.
L'intenzione che accomuna questo gruppo di artisti è etica, e non estetica, e consiste nel rinnovare profondamente l'arte per indirizzarla verso un rapporto con la vita, separando la linea di divisione tra esistenza e creazione artistica.
Gli artisti Fluxus tendono al rifiuto degli schemi artistici tradizionali per esprimere invece la quotidianità e la casualità degli eventi, attraverso un concetto di arte decisamente ludico.
L'ironia è difatti un aspetto fondamentale del fenomeno.
Come già negli spettacoli dadaisti che si tenevano al Cabaret Voltaire di Zurigo, anche in Fluxus l'ironia e il sarcasmo vengono proiettati agli occhi degli spettatori come modelli di comportamento.
Anche Maciunas era un convinto sostenitore dell'idea di arte come divertimento, affermando: "l'arte deve essere semplice, divertente, senza pretese, deve coinvolgere cose insignificanti senza richiedere alcuna abilità particolare…tutto può essere arte e chiunque può fare dell'arte".
Questi principi rappresentano per Fluxus anche il pretesto per uscire dai canali istituzionali dell'arte come musei e gallerie.
Nella loro concezione infatti, l'arte ha perso quel principio di finalità del mercato e di confezione del prodotto. Di conseguenza ogni spazio diventa un possibile luogo per realizzare l'evento artistico.
La scelta di rifiutare i circuiti ufficiali dell'arte promuove negli artisti Fluxus la necessità di creare un proprio ambito di ascolto che possa scavalcare i confini territoriali dei vari paesi e stabilire una rete internazionale di comunicazione. Per realizzare ciò, nasce un altro grande apporto del Fluxus alla storia dell'arte, la mail-art.
Questa pratica artistica nacque nel 1963 da un'idea di Ray Johnson e George Brecht che, attraverso la rete postale, si proponevano di creare una rete di comunicazione senza confini, inviando ad altri mail-artisti, o persone comuni in giro per il mondo, lettere, fotografie, francobolli, adesivi. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Rito e Catarsi nell'opera artistica di Hermann Nitsch
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Informazioni tesi
Autore: | Eduardo Emanuele Pragliola |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Scienze della mediazione linguistica |
Relatore: | Maria De Vivo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 53 |
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