Skip to content

L'approccio cognitivo comportamentale ai disturbi d'ansia

Il trattamento delle credenze disfunzionali dell’ansia

Le credenze disfunzionali dell’ansia si possono riassumere nel pensiero catastrofico, nella convinzione che qualcosa di negativo possa in qualche modo accadere e che quindi sia ragionevole rimanere in un costante stato di preallarme ansioso e rimuginativo. Le altre idee, quali l’intolleranza dell’incertezza, il bisogno di controllo, il timore delle emozioni, l’autovalutazione negativa e il timore degli errori sono invece definibili come credenze che giustificano e incentivano il pensiero catastrofico stesso.

Il primo passo da compiere nel trattamento di tali credenze disfunzionali riguarda l’accertamento, che contiene già in sé un potere terapeutico. Esso consiste nel cercare di spiegare, insieme al paziente in seduta, i suoi problemi emotivi in termini di credenze cognitive generali sul mondo, su se stesso e sugli altri. Si tratta quindi di stimolare nel soggetto un atteggiamento di distacco critico verso i propri stati d’animo, che non devono più essere subiti come inevitabili e incontrollabili ma riconsiderati come eventi mentali analizzabili, criticabili, manipolabili e quindi modificabili. È naturalmente indispensabile rendere consapevole l’individuo che il cambiamento, in alcuni casi potrà avvenire in breve tempo, mentre in altri saranno necessarie numerose sedute ed esercizi. Una volta effettuata la spiegazione generale della tecnica terapeutica in uso, è possibile concentrarsi sul problema specifico del paziente.

La riconduzione di un episodio a una credenza si effettua utilizzando la classica tecnica dell’ABC, ben nota in ambito cognitivo. L’ABC è uno schema a tre colonne, tracciato su carta e come tale presentato al paziente. La prima delle colonne, denominata A, identifica le condizioni antecedenti, gli stimoli e gli eventi. La seconda colonna, la B, indica le credenze, il pensiero, il ragionamento, le attività mentali che hanno come oggetto gli antecedenti. La terza colonna, la C, definisce le conseguenze di queste attività mentali e identifica le reazioni emotive e comportamentali.

Nella colonna A va riportato l’evento problematico, il motivo che porta il soggetto in seduta. Dopodiché si compila la terza colonna, la C, in cui si stimola il soggetto a riportare i suoi stati d’animo legati al problema, stati d’animo che naturalmente saranno negativi e disturbanti. I passi successivi consistono nello spronare il soggetto a definire meglio la sua ansia, accertando con la maggior chiarezza possibile di che cosa ha timore. Questo avviene compilando la B, la colonna dei pensiero.

Una volta accertato quale sia l’evento temuto, e dunque in che cosa consista la paura del soggetto in cura, si può procedere alla ristrutturazione cognitiva vera e propria (paragonando quanto riportato nelle colonne A e C); questa tecnica consiste nel valutare quanto siano fondate le reazioni emotive e comportamentali dell’individuo. In pratica si tratta di costringere il paziente a giustificare la sua ansia e ad aiutarlo a dimostrare a se stesso quanto le sue paure siano infondate.

Può essere utile a tal proposito mostrare al paziente l’equazione dell’ansia secondo la quale, un evento più o meno pericoloso genera una quantità di ansia proporzionale alla gravità del pericolo e alla probabilità che si verifichi, e inversamente proporzionale alla capacità del paziente di sopportare e rimediare allo stesso

Ansia =

gravità evento temuto X probabilità evento temuto
_________________________________________
capacità di sopportare X possibilità di rimediare

Il terapeuta deve citare le quattro variabili: gravità, probabilità, sopportazione, rimedi e successivamente deve introdurre, nella tabella sopracitata, la colonna D riguardante la fondatezza del pericolo.
Lo psicologo a questo punto deve individuare il punto debole del paziente e insistere sullo stesso, in alcuni casi la paura sarà assolutamente sproporzionata rispetto alla realtà, altre volte il pericolo risulterà oggettivamente improbabile: il suo compito consiste nell’aiutare il paziente a ricostruire lo scenario temuto e guidarlo mentalmente attraverso la catastrofe immaginata. Insieme si dovrebbe riuscire a far comprendere all’assistito che le possibilità di sopravvivere e porre rimedio alla situazione paventata sono maggiori rispetto alle previsioni di partenza.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'approccio cognitivo comportamentale ai disturbi d'ansia

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Michela Gritti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze psicologiche
  Relatore: Alberto Zatti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

ansia
sociale
paura
cognitivo
modulare
fobia
attacco
comportamentale
panico
compulsivo
ossessivo
tcc
iperventilazione
rimuginare

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi