L'associazione con finalità di terrorismo internazionale

L’elemento centrale della fattispecie prevista dall’art. 270 c.p. è costituito dall’associazione sovversiva. L’associazione, per essere rilevata come tale, non può consistere in un semplice accordo, ma in una vera e propria organizzazione di mezzi e uomini che presenti i tratti della stabilità. Da tale assunto emerge con chiarezza che un’organizzazione terroristica, per essere considerata tale, deve mostrare il carattere dell’idoneità, ossia deve rivelarsi atta a raggiungere gli scopi che si prefigge: la l. n. 85/2006 ha esplicitamente compreso il carattere dell’idoneità all’interno della fattispecie, accogliendo l’orientamento ermeneutico che, in omaggio al principio di offensività, esige in tutti i reati associativi l’idoneità dell’organizzazione in ordine al perseguimento degli scopi. Inoltre è da tempo consolidato l’orientamento della giurisprudenza di legittimità che, variando rispetto agli anni Cinquanta, ritiene che l’art. 270 c.p. non sia stato affatto abolito dall’art. 1 del d. lg. 27/2/1944 n. 159, che sanciva l’abrogazione di tutte le disposizioni penali emanate a tutela delle istituzioni e degli organismi politici creati nel periodo fascista.30 Questo perché l’art. 270 c.p., indubbiamente concepito in una contingenza storica assai diversa dall’attuale e al fine precipuo di tutelare lo Stato fascista nei suoi rapporti con le associazioni preesistenti alla sua comparsa, si inserisce – vorremmo dire: per la sua duttilità ed estensionalità semantica, atta a comprendere condizioni politiche e sociali molto diverse, se non antitetiche a quelle in cui vide la luce – nel sistema democratico e pluralistico sancito dalla Costituzione repubblicana del nuovo Stato. Sistema democratico che tende a difendersi dalle associazioni che volessero sovvertirlo mediante un programma di violenza.