Promessa di vendita per persona da nominare e clausola di cessione del contratto e/o a favore del terzo

Il termine di nomina, se convenzionalmente fissato, deve comunque essere certo; a tal proposito, però, bisogna distinguere un preliminare stipulato per sé o per persona da nominare ed un preliminare diretto alla conclusione di un contratto definitivo per sé o per persona da nominare.
Nella prima ipotesi il termine per la dichiarazione di nomina decorre dalla conclusione del preliminare; nella seconda, invece, il termine decorre dalla stipulazione del definitivo. Sul piano processuale il significato di una tale distinzione rileva con riguardo alla legittimazione ad agire ex art. 2932 c.c., in un caso dell’originario stipulante o del terzo eletto previa effettuazione di valida electio amici; nell’altro caso, invece, dell’originario stipulante in preliminare, in quanto l’eligendo acquisterà il diritto all’adempimento del definitivo e non del preliminare.
Nell’ambito del preliminare per persona da nominare i privati fissano generalmente il termine con riferimento alla stipula del definitivo che pertanto si concluderà senza alcuna riserva sulla persona dell’acquirente; si afferma in dottrina che presupposto imprescindibile, perché si possa verificare una modificazione soggettiva in relazione alle posizioni del futuro contratto definitivo di vendita, è la riferibilità della clausola e del termine, entro cui sciogliere la riserva, al definitivo stesso.
Infatti, non si può parlare di contratto per persona da nominare, ove non sia previsto un intervallo di tempo tra stipula del contratto ed electio
amici. Accanto alla riserva di nominare il terzo nel contesto della fattispecie preliminare o successivamente alla formazione della fattispecie definitiva, viene ipotizzato un terzo tipo di clausola che rinvia la nomina al momento della conclusione del contratto definitivo.