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Aspetti psicosociali nella scelta delle medicine alternative: esperienze di medici e pazienti

Il tentativo di definizione delle pratiche alternative

Tentare di definire e classificare in modo esaustivo le medicine alternative, risulta essere opera ardua essenzialmente per tre motivi:
- Il primo (Inglis e West,1984) riguarda il fatto che l’affermarsi delle stesse pratiche coincide storicamente con l’evoluzione dell’uomo o delle sue scoperte. Agli approcci più noti come l’Omeopatia, si affiancano nuove e diverse discipline quali ad esempio l’Ayurveda, che negli anni ottanta era una realtà essenzialmente sconosciuta nel mondo occidentale. Altri fenomeni più o meno di nicchia, possono comparire e scomparire nel giro di poco tempo senza lasciare traccia se non su qualche compendio.
- Il secondo motivo è legato al fatto che le già difficili classificazioni, non sono state accettate in modo univoco dagli esponenti delle diverse medicine. Da una parte forse perché agli esponenti delle terapie “altre”, non interessa una classificazione e dall’altra perché buona parte del mondo medico occidentale ha da sempre considerato la medicina alternativa come basata su tutto fuorché su delle basi scientifiche e quindi non degna di importanza o attenzione. Il tutto aggravato dal fatto che molte discipline, tra le quali l’omeopatia, sono state valutate secondo i canoni tipici della medicina ufficiale e ortodossa, con prove di laboratorio, trial clinici e valutazioni statistiche, riportando risultati inconcludenti che non ne comprovano la validità avvalorando, in definitiva, il fatto che questi siano trattamenti pseudoscientifici o paradossalmente ridicoli.
La medicina alternativa, si presta a troppe considerazioni soggettive che inevitabilmente ne espongono il fianco a critiche spesso feroci, gettando nel ridicolo anche quelle realtà come l’agopuntura, l’ipnosi o la meditazione, che in effetti risultati scientifici ne stanno dando, soprattutto nelle applicazioni oncologiche (Simonton,1996) oppure antalgiche.
All’inizio degli anni settanta (Inglis e West,1984), la stessa agopuntura era stata oggetto di scherno nei circoli medici tradizionali, tanto per la teoria, secondo la quale esiste una forza vitale che scorre in tutto il corpo lungo dei “meridiani”, quanto per la pratica, consistente nell’infilare aghi nel paziente per far fluire questa “energia”.
Tutto ciò pareva una semplice assurdità. Tuttavia, alcuni eminenti medici americani, invitati in Cina dal presidente Mao ad assistere ai trattamenti eseguiti con l’aiuto dell’agopuntura stessa, al loro ritorno dovettero riconoscere, con un certo imbarazzo, di essere rimasti impressionati da quanto avevano visto: l’agopuntura funzionava.
- Il terzo motivo può essere riconducibile a motivi culturali: la ricerca di certezza e di prove inconfutabili, ha sicuramente orientato l’attenzione solo all’esclusivamente esplicito, dimostrabile e incontestabile e si inserisce all’interno di una realtà come quella occidentale, che è molto lontana dalle tradizioni, dalle filosofie e dai sistemi di cura orientali (come ad es. la medicina tradizionale cinese).

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Aspetti psicosociali nella scelta delle medicine alternative: esperienze di medici e pazienti

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Piccini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Patrizia Romito
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 153

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Parole chiave

prevenzione primaria
empowerment del paziente
patologia psicosomatica
medicina difensiva
medicina altenativa
approccio bio-psico-sociale al paziente
relazione medico paziente e alleanza terapeutica
ascolto attivo del malato cronico
cognizione ed emozione nell'atto terapeutico
effetto placebo nocebo

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