La tragedia a fumetti nelle note dell'Orfeo di Buzzati

Il mito di Orfeo è il mito del poeta, del musicista, dell’artista in generale: “Credo che per un musicista fare qualcosa su Orfeo sia un richiamo a cui è impossibile sottrarsi”, spiega Del Corno.
È un mito che è sopravvissuto nel corso dei secoli, rivisitato e trasformato in opere musicali, testi teatrali, dipinti e liriche; il tutto senza mai perdere quella magia che lo caratterizza. Tutt’oggi ricompare spesso sulle scene: come si spiega questo successo?
"Perché Orfeo ha la forza di sfidare la morte e con la sua musica ha il potere di superare la natura delle cose. Naturalmente bisogna trovare un punto di vista e uno spunto forte per raccontare il suo mito in modo sempre diverso, arricchendolo e allo stesso tempo liberandolo degli altri significati che gli sono stati attribuiti nel corso dei secoli".

Per Del Corno poi Orfeo è qualcosa di più: egli lo conosce attraverso la lente buzzatiana:
"Per me Orfeo è diventato con un processo naturale e quasi inspiegabile Orfi, e Euridice nella mia immaginazione ha il bellissimo volto di Eura. Forse a conquistarmi sono state proprio le immagini di Buzzati, la loro grande carica evocativa, la loro capacità di raccontare il mistero della morte e dell'amore con tratti invece semplici e quotidiani, così come Buzzati sapeva fare benissimo con la scrittura".

Il desiderio di continuare la tradizione orfica, proponendo un nuovo prodotto artistico, conservandone da una parte gli elementi chiave, dall’altra prendendo in prestito le innovazioni buzzatiane, conducono Del Corno a dare musica al fumetto tanto amato, aggiungendovi quel quid che al fumetto inevitabilmente mancava.


Orfeo a fumetti è la prima opera da camera italiana a disegni, proprio quei disegni delle 200 tavole di cui si compone il Poema; è un’opera lirico-multimediale in cui lo spettatore è posto al centro, tra musica, proiezioni e cantanti; è il primo esperimento di opera a fumetti, da ascoltare ma anche da vedere:
"Orfeo a fumetti è un'esperienza di teatro musicale abbastanza strana, per il suo percorso produttivo, per le singole personalità che hanno partecipato alla realizzazione. […] Ma Orfeo a fumetti è un lavoro che riprende la lezione di tanto teatro musicale novecentesco, rispondendo a criteri di brevità (secchezza narrativa), praticità (impianto scenico facilmente trasportabile e adattabile), e soprattutto economicità. In quest'opera a fumetti non c'è un'orchestra di ente lirico, ma un ensemble di sei strumenti; non ci sono cinque cantanti divi più otto comprimari, ma tre cantanti di musica antica, con un bagaglio di grande preparazione e professionalità; non c'è coro; non ci sono comparse; non c'è quasi allestimento; non c'è struttura produttiva".