La geoinformazione diventa geostrategia: l'Information Warfare attraverso alcuni scenari bellici del XX secolo
Il successo del cosiddetto “CNN effect” nella prima guerra del Golfo
Dalla fine degli anni ’70, con lo sviluppo delle tecnologie informatiche applicate agli armamenti, si afferma un concetto di guerra come sistema di informazione, comando e controllo. L’avvento della CNN fa sì che la televisione satellitare diventi vero e proprio strumento della diplomazia internazionale .
Indipendentemente dall’ipotesi che l’informazione televisiva avesse ispirato un sentimento contro la guerra o che soltanto lo riflettesse, come ritiene il professor Daniel Hallin dell’Università della California a San Diego , la guerra del Vietnam ha sicuramente rappresentato uno spartiacque nel rapporto tra esercito e media: nelle guerre successive, infatti, gli strateghi militari hanno dato molta importanza al controllo dell’informazione
ricevuta dal pubblico.
I giornalisti vennero esclusi dalle guerre delle Falklands-Malvine (1982), di Granada (1983) e di Panama (1989). In questo senso quella del Golfo è stata la prima guerra televisiva, perché ha sfruttato pienamente le possibilità del mezzo televisivo di essere sul campo, “confezionare e vendere la guerra”, a differenza del Vietnam.
La lezione del Vietnam viene quindi appresa per cancellare quel ricordo fastidioso, proprio
come scrisse il Wall Street Journal: “La vittoria della guerra del Golfo esorcizza i demoni degli anni del Vietnam… la vittoria sta spazzando via la guerra del Vietnam dalla prima linea dell’inconscio americano”.
Per evitare le pericolose interferenze dei giornalisti e dell’opinione pubblica il comando militare ha imparato a usare a suo vantaggio i due tradizionali strumenti a sua disposizione: la censura e la produzione di un “flusso alternativo” di notizie. In un documento che illustrava le regole di base per i “giornalisti arruolati”, il Pentagono dichiarò che “l’informazione dei media su qualsiasi operazione… dovrà in larga misura determinare la percezione del pubblico” americano e mondiale.
Durante la guerra del Golfo la macchina per l’organizzazione del consenso è perfetta e i media vengono inclusi in un sistema di referenzialità, che sottrae loro fette sempre più ampie di autonomia. Il sistema di “arruolamento” dei giornalisti, infatti, prevedeva che solo 192 reporter (quasi tutti americani) fossero autorizzati a seguire i soldati in azione, con l’obbligo di rispettare le regole dettate dal sopra citato documento del Pentagono.
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La geoinformazione diventa geostrategia: l'Information Warfare attraverso alcuni scenari bellici del XX secolo
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Bertacin |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze internazionali e diplomatiche |
Relatore: | Maria Serena Piretti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 64 |
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