Il sogno nel cinema: un parallelismo alla luce della teoria psicoanalitica
Il sogno nel cinema
Nel film il sogno viene attribuito ad un personaggio, poichè esso esiste solo per finzione. Se ci poniamo la domanda: “di chi è il sogno nel cinema?” possiamo rispondere che esso è una sorta di sogno a tre: “appartiene” al personaggio perché è lui che lo mette in scena, allo spettatore perché, tramite i processi di identificazione e proiezione, lo vive e lo rielabora in funzione dei propri vissuti emotivi ed al creatore del film, perché è quest’ultimo che lo costruisce tramite la sceneggiatura. Il sogno filmico, sembra possedere da un lato le caratteristiche di un sogno raccontato( è un racconto che il personaggio fa allo spettatore), dall’altro le caratteristiche dell’evento interiore, e quindi soggettivo(in virtù dell’impressione di realtà che ne deriva). Una delle difficoltà nella rappresentazione cinematografica del sogno è legata alla doppia natura dei sogni: fatti quotidiani e fatti immaginari. Il discorso sulla rappresentazione del sogno nel film porta ad analizzare la funzione di questo all’interno del film stesso. Oltre ad una funzione drammaturgica o narrativa del sogno, si può tener conto della funzione che riveste il sogno rispetto alla situazione del personaggio. In sostanza il sogno può assumere due funzioni in particolare:
1) viene visto come espediente narrativo, attraverso cui il regista ha la possibilità di “sfogarsi” presentando sequenze o intere parti di un film di tipo irreale, fantastico.
2) può contribuire a spiegare fatti, eventi, travagli di un personaggio dandogli un significato non chiaramente interpretabile.
L’individuo ha, dunque, la possibilità di vivere in due dimensioni: quella reale e quella onirica. Esse si distinguono per l’intensità delle emozioni che ci offrono: quello che nella vita è bello, nel sogno è sublime; quello che nella vita è brutto, nel sogno diventa un incubo. Purtroppo non esiste una via di mezzo tra sogno e realtà . O si sogna o si vive nella realtà. Quando passiamo repentinamente dal sonno alla veglia proviamo nostalgia se quel che stavamo sognando era bello, e meraviglioso sollievo se invece era un incubo. Nella dimensione cinematografica, è chiaro che la vita che viviamo, quando vediamo un film, non è reale, ma non è neppure la vita onirica perché lo spettatore è sveglio; infatti il cinema altro non è che un tentativo di sublimare la vita reale e di avvicinarsi al sogno.
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Il sogno nel cinema: un parallelismo alla luce della teoria psicoanalitica
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Informazioni tesi
Autore: | Rossella Visciano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Massimiliano Sommantico |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 40 |
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