Attualità nella preparazione atletica nel calcio femminile

Anche per quanto riguarda il sistema nervoso, la donna è sfavorita. Essa presenta una minore efficienza per quanto riguarda sia il sistema nervoso centrale sia quello periferico in quanto le risposte allo stimolo sono più lente di quelle dell’uomo. Alcuni studi hanno rilevato nelle femmine un’attività elettromiografica, che descrive i processi di stimolazione nervosa, inferiore del 50% rispetto a quella dell’uomo. Inoltre esiste un ritardo molto evidente, fino al 200%, del gentil sesso rispetto ai maschi nel raggiungere il 70% della forza massimale. E’ vero dunque che esiste una deficienza di attivazione nervosa nel sesso femminile, ma sembra che non vi siano differenze tra uomo e donna per quanto riguarda la destrezza d’esecuzione dei movimenti. D’altra parte, se esse richiedono un consistente contributo dalle capacità condizionali come forza e resistenza, come ad esempio succede nel giuoco del calcio, la tecnica ne risente in modo accentuato. In conclusione, è possibile che la donna possa raggiungere le stesse prestazioni dell’uomo? Per quanto detto, la risposta “impietosa” è no. Sono troppe le differenze fisiologiche, benché la donna sia, probabilmente più motivata psicologicamente. E’ innegabile inoltre che, nel corso degli anni, le differenze prestative (prendendo ad esempio i record dell’atletica leggera) sono andate assottigliandosi. Nella maratona, ad esempio, dal 51,29% di differenza del 1950 si è passati al 9,22% del 2009; o nei 100 metri si è passati dal 12,74% di differenza del 1950 al 9,22% del 2009.