Moneta, credito e signoraggio nell'attuale sistema monetario
Il signoraggio sull’emissione
Nella prima fase d'introduzione della moneta, sotto forma di metallo prezioso, il valore di questa non era dettato principalmente dalla convenzione monetaria ma dal valore intrinseco, dal valore materiale del metallo; inizialmente valore intrinseco e nominale coincidevano: una moneta valeva venti denari perché conteneva venti grammi d’oro (dove un denaro equivaleva a un grammo d’oro). Per una necessità di praticità e certezza, lo Stato o il signorotto locale svilupparono la consuetudine d’imprimere sulle monete l’indicazione del peso del metallo contenuto, e quindi del valore della moneta; questo permetteva la certezza dei pagamenti senza bisogno di misurazioni a ogni scambio.
Il servizio reso dal “signore” (la creazione di certezza grazie all’indicazione del valore) e i costi di coniatura venivano remunerati con la trattenuta, dal metallo che gli veniva consegnato per essere coniato (cioè certificato essere moneta autentica), di una parte di esso; col tempo il “signore” iniziò a creare monete con un certo valore nominale, ma con un sempre minore valore intrinseco: la differenza tra valore nominale e valore intrinseco prende il nome di signoraggio (poiché nasce come potere del “signore”). In questo modo il signore poteva emettere una moneta dal valore nominale di venti denari contenente solo dieci grammi di oro, risparmiando quindi i restanti dieci grammi con cui avrebbe potuto coprire i costi di coniatura oltre che creare nuova moneta da poter inserire in seguito nel commercio attraverso proprie spese personali. Attraverso questo potere si creava quindi una ricchezza aggiuntiva per il sovrano.
Quando lo stesso discorso viene traslato sulle banconote, il signoraggio diventa molto più significativo: con le monete metalliche abbiamo detto che esso coincideva con la differenza tra valore nominale della moneta e metallo contenuto in essa; ora la differenza tra valore nominale e valore intrinseco è il differenziale tra il valore facciale, stampato sulla banconota e il suo costo di produzione, di stampa che è molto basso. Per fare un esempio, nel caso canadese, il costo di produzione è di 12 centesimi per una banconota dal valore nominale di un dollaro; i restanti 88 centesimi sono signoraggio.
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Moneta, credito e signoraggio nell'attuale sistema monetario
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Informazioni tesi
Autore: | Dario Belotti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bergamo |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia e della gestione aziendale |
Relatore: | Anna Maria Variato |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 45 |
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