I nuovi fattori di rischio per il successo accademico: studio sul ruolo dell'Internet Addiction Disorder e del Mind Wandering in un campione di studenti universitari

In ambito accademico questo fenomeno appare particolarmente rilevante, in quanto è stato osservato che spesso gli studenti non prestano attenzione al materiale presentato durante le lezioni e allo studio, ma vengono assorbiti da pensieri o interessi personali e irrelati. Ciò può avere un impatto negativo non soltanto sull'apprendimento immediato, ma anche sulle performance accademiche, fino a mettere a rischio l'intero percorso di studi. Infatti è stato dimostrato come studenti che riportassero di sperimentare alti livelli di mind wandering prendessero un minor numero di appunti e ottenessero risultati peggiori negli esami. Per valutare in che modo il mind wandering influenzasse l'attività di lettura degli studenti, Wammes, Boucher, Seli, Cheyne e Smilek (2016) hanno utilizzato prove di campionamento del pensiero a intermittenza inserite a random in letture di testi, oltre a quiz di memoria del materiale proposto. È emerso un alto tasso di mind wandering durante le lezioni, e soprattutto all'inizio e alla fine della settimana (Lunedì e Venerdì) oltre che al termine dell'intero corso, con un maggior livello di mind wandering intenzionale rispetto a quello spontaneo. Questo è stato associato sia al setting proposto in ambito universitario, caratterizzato dalla mancanza di partecipazione attiva degli studenti che interferirebbe con lo sviluppo di una componente motivazionale essenziale per l'attenzione sostenuta, sia legato alle condizioni temporali, cioè l'inizio e la fine della settimana, sia alla preoccupazione relativa all'imminenza degli esami al termine del corso. Ciò ha inciso negativamente sulla capacità di ritenere le informazioni in memoria a breve termine e conseguentemente sugli esiti degli esami finali.