Correlazione tra stile di attaccamento ed alessitimia in un campione di soggetti tossicodipendenti maschi
Il ruolo degli affetti nello sviluppo dei processi di simbolizzazione
L’ipotesi che l’insorgere dell’addiction rappresenti in parte il risultato di un deficit delle capacità di regolazione delle emozioni e della possibilità dell’Io di esercitare su di esse un controllo legato alla loro trasformazione in affetti-segnale, richiede che vengano delineati nelle linee essenziali, i concetti chiave cui tale ipotesi riconduce.
In primo luogo naturalmente il tema degli affetti e del loro sviluppo ma anche le questioni relative ai processi di significazione e di simbolizzazione che sono alla base della possibilità di mentalizzare le esperienze sensoriali ed emozionali. All’interno della prospettiva psicoanalitica classica si assiste, storicamente, ad una evoluzione della teoria degli affetti: a partire da una visione in cui l’espressione affettiva è concettualizzata in termini di pulsioni, si giunge ad una concezione in cui gli affetti sono considerati vere e proprie valvole di sicurezza che sorgono nel momento in cui la scarica pulsionale non è possibile ed operano in stretta connessione con le difese dell’Io.
Il conflitto tra i bisogni pulsionali, le esigenze della realtà ed i meccanismi di difesa, che è alla base dello sviluppo del processo secondario del pensiero, rappresenta l’aspetto dinamico della formazione degli affetti. “la scarica pulsionale nell’ideazione è dilazionata e diventa azione che usa il pensiero come atto preparatorio e la tensione bloccata dagli apparati di dilazione (difese) è scaricata attraverso la valvola di sicurezza della scarica affettiva” (Corrao, 1965, p. 30). Con lo sviluppo delle strutture psichiche, gli affetti, tendono a modularsi maggiormente, assumendo una funzione di orientamento.
La presenza di un Io sufficientemente forte, garantisce all’individuo la variabilità e la modulazione degli affetti che possono così svolgere una funzione di segnale rispetto ai pericoli della realtà interna ed esterna: “gli affetti come segnali costituiscono dei mezzi indispensabili per la valutazione della realtà tanto quanto lo sono i pensieri” (Corrao, Ibidem., p. 32). L’importanza degli affetti originari può essere delineata secondo una prospettiva che, tenendo conto dell’apporto bioniano e winnicottiano, sposta il focus teorico dalla pulsione e dal conflitto intrapsichico alle vicende relazionali precoci, in particolare quelle che si instaurano tra il bambino ed il caregiver principale (solitamente rappresentato dalla figura materna).
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Correlazione tra stile di attaccamento ed alessitimia in un campione di soggetti tossicodipendenti maschi
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Informazioni tesi
Autore: | Daria Puppo |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Stefano Lera |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 130 |
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