La riscoperta della connaturalità. Natura, uomo e animalità nelle ''Lezioni al Collège de France 1956-1960'' di Maurice Merleau-Ponty
Il ruolo centrale del corpo
Il tema del corpo, considerato come corpo vissuto, che è al mondo e che è nodo dell'esistenza e della conoscenza, è senza dubbio un fondamento essenziale di tutta la filosofia merleau-pontiana, continuamente presente nella sua produzione: a partire dai primi studi sul comportamento, proseguendo negli interessi fenomenologici ed estetici; inoltre è sicuramente principio cardine nel percorso di riscoperta della Natura e tappa fondamentale nella creazione di una nuova ontologia. Il primato ontologico del corpo e della percezione, infatti, rimarrà costante in tutto il suo lavoro, partendo dagli scritti degli anni quaranta, fino agli ultimi lavori, incompiuti a causa della morte. Merleau-Ponty non si limita semplicemente a rivalutare il ruolo del corpo come origine della conoscenza, o come strumento di comunicazione ed espressione, ma rivela aspetti totalmente nuovi della corporeità, immersa in un mondo con il quale è intrinsecamente in relazione.
Vediamo, dunque, che il tema del corpo è fondamentale anche nelle Lezioni dedicate alla Natura: non solo perché, mediante la percezione ed i sensi di cui disponiamo, possiamo fare concretamente esperienza della Natura, ma anche perché rileggere la corporeità, è un passo necessario del cammino ontologico di Merleau-Ponty. Creare una nuova ontologia significa passare per la riscoperta della Natura, che può avvenire effettivamente solo attraverso una riabilitazione dell'uomo: uomo che "è corpo", e non che "ha un corpo"; in altre parole è necessario prendere consapevolezza che il nostro abitare il mondo, il comunicare con esso, e l'apertura verso tutto ciò che è esterno a noi, avviene grazie al nostro "essere corpo", e tramite la percezione che ci pone "in chiasma col mondo".
Naturalmente, rivalutare la corporeità e l'esperienza sensibile, significa superare definitivamente il pensiero cartesiano e dare nuova vita al concetto di cogito: in Merleau- Ponty tale nozione non rimanda a un atto intellettualistico, a una coscienza o a una soggettività autocosciente, ma a un'esperienza che avviene tramite la percezione, un'apertura verso il mondo. Più che un cogito inteso come intelletto puro, è un cogito corporeo, "un pensiero del corpo": come scrive ne L'OEil et l'Esprit «l'anima pensa secondo il corpo, e nel patto naturale che li unisce sono stipulati anche lo spazio, la distanza esterna. […]. Il corpo è per l'anima lo spazio natio e la matrice di ogni altro spazio esistente». La nostra esistenza si configura, dunque, come l'unione di un cogito tacito, corporeo, e un cogito riflesso, la nostra coscienza; l'errore della filosofia riflessiva sarebbe, quindi, il non avere riconosciuto il ruolo della coscienza percettiva.
Il ripensamento del corpo richiede il riconoscimento di tutta una serie di potenzialità e caratteristiche: ad esempio, il fatto che non sia solo oggetto ma anche soggetto; influenzato dalla distinzione husserliana tra il corpo proprio, in "carne e ossa"(Leib), ed oggettivo (Körper), Merleau-Ponty rilegge queste diverse modalità con l'intenzione di mostrare le straordinarie qualità del corpo proprio, vissuto, «quale sostrato prepersonale dell'io ed originario punto di vista sul mondo, condizione di possibilità di qualsiasi operazione espressiva e razionale, "punto di appoggio e veicolo delle mie intenzioni", "strumento generale della mia comprensione"».
L'essere sensibile del corpo, estraneo alla contrapposizione dualistica di soggetto e oggetto, è quindi ambiguo, e comprensibile solo vivendo in prima persona il corpo fenomenico. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
La riscoperta della connaturalità. Natura, uomo e animalità nelle ''Lezioni al Collège de France 1956-1960'' di Maurice Merleau-Ponty
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Informazioni tesi
Autore: | Sabrina Govi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Parma |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Studi Filosofici |
Relatore: | Rita Messori |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 106 |
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