Strutture e stile del "Mio Carso" di Scipio Slataper
Il «rimescolamento» dello stile in Slataper
Lo stile e la lingua di Scipio Slataper hanno ricevuto da sempre attenzione minore rispetto alla cultura e all’ideologia. Preoccupandosi precocemente soprattutto dell’«uomo», delineandone una biografia eroica, la critica slataperiana ha trascurato la lingua e lo stile dell’autore. Sorte diversa è toccata invece a Giovanni Boine, al quale è stato sufficiente ricevere l’attenzione di Gianfranco Contini già dal 1939 per garantirgli un esame stilistico più accurato dell’opera.
Nel 1963 appare finalmente il fondamentale saggio di Carlo Delcorno, che registra i fatti linguistici e sintattici distintivi del Mio Carso: egli individua nell’opera una «costante espressionistica», la prevalenza delle scelte verbali su quelle nominali, la presenza di espedienti lirici. Per il Delcorno, «le scelte stilistiche dello Slataper denotano tutte una tensione del contenuto espressivo il quale tende ad evadere piuttosto che a contenersi nelle normali forme di comunicazione. A questo punto occorre individuare quali intonazioni e variazioni presenti la scrittura dello Slataper pur entro la costante espressionistica […]. Fin dalle prime pagine ci si rende conto che lo stile del libro oscilla tra una prosa lirica fortemente ritmata, e un linguaggio aderente al parlar comune».
Su questa stessa linea si colloca Romano Luperini, il quale sostituisce i termini di «evasione», «intonazione», «variazione» con il sostantivo «rimescolamento», desunto dall’epistolario slataperiano. Nella lettera a Marcello Loewy del 1910, Slataper si definiva in questi termini:
«Tu sei apollineo, io dionisiaco, direbbe Nietzsche. Perché tu solo nello stato più vicino alla serenità interna puoi espanderti, io solo nell’attimo quando gli opposti interni talmente si cozzano, che l’anima m’esce di bocca. Certo che questo attimo è una sintesi, e come tale calma anch’esso; ma appunto già significarla mi torna a sconvolgere e mi obbliga a trovar una nuova soluzione di me stesso non per mezzo di un nuovo rimescolamento, ma proprio in un nuovo rimescolamento».
Questo brano è tratto dalla tesi:
Strutture e stile del "Mio Carso" di Scipio Slataper
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Informazioni tesi
Autore: | Antonino Isgrò |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filologia moderna |
Relatore: | Giorgio Forni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 187 |
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