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L'impatto della green economy in Italia: un'economia alternativa è davvero possibile?

Il riciclo dei pannelli fotovoltaici

Come già esposto in precedenza, l’Italia ha conosciuto un vero e proprio boom per l’installazione di pannelli fotovoltaici, risultando essere la prima nel 2011 come capacità installata.
Abbiamo quindi future tonnellate potenziali di pannelli da dover smaltire, e già nel solo 2011 l’Italia aveva accumulato l’equivalente di 50000 pannelli esausti.
Agli inizi degli anni ’90 sono stati prodotti i primi ingenti quantitativi di moduli fotovoltaici che, in linea teorica, dovranno essere smaltiti tra circa 10-15 anni, considerando una vita media di utilizzo pari a 25-30 anni.
Attualmente la componente di rifiuti è minima, ma aumenterà a dismisura negli anni a venire. Nel 2020 in Europa si prevedono ben 35000 tonnellate di rifiuti da fotovoltaico da smaltire, e di queste una fetta rilevante sarà italiana.
Le ricerche su come smaltire e recuperare i pannelli sono state avviate fin dai primi anni ’90, coinvolgendo i maggiori produttori di moduli del fotovoltaico.
Oggi esistono due macroclassi di pannelli: i moduli cristallini, e quelli a film sottile.
Per i primi diventa essenziale il recupero del silicio (che è una terra rara) e dei metalli, in particolar modo l’argento. Per i pannelli a film sottile è essenziale recuperare l’indio e il tellurio che hanno un elevato valore. Poi non bisogna dimenticare l’impatto ambientale che potrebbero avere alcune sostanze tossiche contenute nei pannelli, quali ad esempio il cadmio.
In Italia siamo rimasti indietro dal punto di vista del riciclo fotovoltaico: attualmente i pannelli da smaltire vengono inviati all’estero.
Grandi novità sono però in arrivo a partire dall’accordo siglato nel novembre 2011 da COBAT (Consorzio nazionale raccolta e riciclo) e IFI (Comitato Industrie Fotovoltaiche Italiane). Con questo accordo, di fatto, nasce la prima filiera tutta italiana per la raccolta, il riciclo e lo smaltimento dei moduli fotovoltaici. Aderendo al sistema COBAT, tutti i produttori di moduli fotovoltaici associati al comitato IFI, nonché i distributori e gli importatori operanti sul territorio italiano, potranno garantire ai propri clienti il ritiro ed il successivo riciclo dei moduli fotovoltaici esausti. Gli impianti saranno monitorati attraverso una mappatura a livello nazionale. Il Consorzio si occuperà del recupero dei moduli, scomporrà i vari componenti e potrà riciclare in Italia i componenti metallici e di vetro; purtroppo le celle fotovoltaiche per essere riciclate devono essere inviate all’estero. E’ già allo studio la creazione di un impianto pilota dedicato a tale scopo. COBAT e IFI, inoltre, si impegneranno in una campagna di comunicazione e sensibilizzazione circa lo smaltimento e il riciclo degli impianti fotovoltaici, in modo che tutti sappiano che esiste un sistema nazionale in grado di offrire un supporto legislativo, tecnico-scientifico ed amministrativo a chiunque ne abbia bisogno: privati, aziende e anche Pubblica Amministrazione. In sintesi un servizio a tutto tondo, che lascia più tranquillità agli utilizzatori di oggi e di domani dei pannelli fotovoltaici.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'impatto della green economy in Italia: un'economia alternativa è davvero possibile?

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Informazioni tesi

  Autore: Mattia Borsini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia e della gestione aziendale
  Relatore: Tommaso Sediari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 50

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