Linee di tendenza del reporting nelle principali forme aziendali

Una delle attività, fra le più significative, riferibili al concetto di campo modale è, senza dubbio, il “controllo di gestione”.
Oggetto dell’azione di controllo sono tutte le operazioni e le decisioni aziendali e lo strumento di comunicazione attraverso il quale esso si realizza è il reporting.
I controlli assumono significativa rilevanza nelle organizzazioni aziendali più complesse. Con essi si mira ad assicurare sia il rispetto delle norme generali di comportamento sotto il profilo statutario e legale, sia di quelle che più specificatamente disciplinano la regolamentazione interna che attiene alle procedure amministrative e quelle stesse del controllo, riguardate in ogni loro momento operativo documentale e informativo.
L’esito dei controlli, svolti dai revisori interni in concorso, per le rispettive attribuzioni, con il collegio sindacale e con le società di revisione, alle quali è demandata la verifica contabile e del bilancio, rappresenta una prima configurazione di reporting dell’alta direzione.
Per ciò che riguarda le rispettive competenze e responsabilità dei controlli possiamo distinguere:
1) un report analitico per la direzione redatto, a cadenze periodiche infrannuali, dai revisori interni, finalizzato a segnalare dettagliatamente i controlli eseguiti, gli esiti degli accertamenti e le proposte conseguenti;
2) un report dei revisori esterni redatto sotto forma di lettera riservata alla direzione, atto a porre in rilievo le carenze e le incongruenze riscontrate con particolare riguardo alle refluenze sulla contabilità e sul bilancio;
3) un report del collegio sindacale, indirizzato ai soci allo scopo di dare atto dei controlli eseguiti nonché per segnalare le censure e le proposte anche in ordine ad eventuali violazioni di leggi o statutarie.